Reggio, concluso il progetto “Un donatore moltiplica la vita”
redazione | Il 21, Mag 2013
La finalità del progetto è stata di informare sulla tematica, sensibilizzando, gli studenti delle quinte classi dei quattro presidi scolastici coinvolti: Liceo Classico “T.Campanella”, Liceo Scientifico “A.Volta”, Istituto Tecnico “R.Piria”, Liceo Scientifico “L. Da Vinci”
Reggio, concluso il progetto “Un donatore moltiplica la vita”
La finalità del progetto è stata di informare sulla tematica, sensibilizzando, gli studenti delle quinte classi dei quattro presidi scolastici coinvolti: Liceo Classico “T.Campanella”, Liceo Scientifico “A.Volta”, Istituto Tecnico “R.Piria”, Liceo Scientifico “L. Da Vinci”
Si è svolto presso il Liceo Scientifico “L. Da Vinci”, l’incontro conclusivo del progetto “Un donatore moltiplica la vita”. L’iniziativa è stata organizzata dal Centro Regionale Trapianti dell’Azienda Bianchi Melacrino Morelli, nell’ambito della campagna nazionale di sensibilizzazione alla donazione degli organi, promossa dal Ministero della Salute. La finalità del progetto è stata di informare sulla tematica, sensibilizzando, gli studenti delle quinte classi dei quattro presidi scolastici coinvolti: Liceo Classico “T.Campanella”, Liceo Scientifico “A.Volta”, Istituto Tecnico “R.Piria”, Liceo Scientifico “L. Da Vinci”. Gli incontri hanno fornito lo spunto per avviare un confronto diretto ed esplicativo tra i relatori ed i ragazzi, che sono stati coinvolti in prima persona tramite un dibattito che di volta in volta si è tenuto sull’argomento. La disponibilità,inoltre, riscontrata nei dirigenti scolastici degli istituti, per l’importanza di diffondere una corretta informazione sulla donazione degli organi, ha consentito di porre le basi per progetti di educazione alla salute che saranno realizzati nel prossimo anno scolastico. Pellegrino Mancini, Direttore del Centro Regionale Trapianti, ha sottolineato l’importanza del percorso intrapreso:”Il nostro intento è stato di fornire un’informazione chiara e corretta, dando le giuste conoscenze per maturare una scelta consapevole. E’ importante essere a conoscenza di cosa significhi donare e come si può diventare un donatore a scopo di trapianto. Ci sono degli organi come i reni che in caso di un cattivo funzionamento, devono essere trapiantati. Il paziente ammalato è inserito in una lista di attesa, ma possono trascorrere degli anni sino a quando ci sarà una disponibilità e compatibilità. Nel frattempo, il paziente per continuare a vivere dovrà sottoporsi a dialisi, un trattamento extracorporeo che si effettua a giorni alterni, particolarmente pesante . La Calabria purtroppo è il fanalino di coda nella donazione degli organi. L’indice nazionale per le singole regioni è di 20 donatori per ogni milione di abitanti. La percentuale più alta di donatori è concentrata nelle regioni del centro – nord, dove il dato si attesta su circa 40 donatori per milione di abitanti ogni anno. Nelle regioni del centro – sud, al contrario, il dato è sceso sensibilmente, fermandosi attorno ai 8 – 12 donatori l’anno per ogni milione di popolazione. A questo è necessario aggiungere il numero di opposizioni che spesso si sono ricevute alla donazione degli organi di un familiare deceduto. La finalità, dunque, è stata di dare un’ adeguata informazione sulla tematica che non si fermasse alla sola conoscenza didattica, ma fosse accompagnata da un confronto diretto con gli studenti, le loro famiglie e i rappresentanti della scuola” . Italia Albanese, coordinatore ospedaliero e rianimatore dell’Azienda Bianchi Melacrino Morelli, ha spiegato la differenza tra coma e morte celebrale: “In Calabria possiamo effettuare solo il trapianto di reni e l’innesto di cornee. Il processo che dalla donazione arriva al trapianto, è composto da diversi step, l’individuazione del potenziale donatore, la valutazione di idoneità, la diagnosi di morte, la richiesta della donazione, il trattamento del donatore, l’accertamento della morte. Il coma è un sintomo, è una perdita temporanea e reversibile dello stato di coscienza. Dal coma ci si può risvegliare, in alcuni casi il paziente può avere dei danni neurologici, non ha riacquistato la coscienza, ma ha ripreso l’autonomia delle principali funzioni. La morte, invece, è un danno celebrale totale, gravissimo, diffuso, irreparabile, in cui la respirazione è resa possibile dalle macchine ed il controllo del circolo ha richiesto una continua somministrazione di farmaci”. Giuseppina Princi, preside del Liceo Scientifico “L.Da Vinci” , nel porgere i saluti ai relatori, ha evidenziato che: “La campagna di sensibilizzazione alla donazione degli organi si è inserita in un percorso virtuoso che ha coinvolto altri presidi scolastici della città. Abbiamo scelto come scuola, di puntare molto sui giovani,sulle famiglie e sugli insegnanti che in qualità di educatori hanno un ruolo fondamentale nelle scelte dei ragazzi. La donazione degli organi è un argomento che ha coinvolto tutti, una corretta informazione ha consentito di avvicinarsi alla tematica con un approccio cosciente e preciso. Un evento luttuoso come la morte può essere legato ad un gesto di solidarietà, di altruismo e di grande umanità e di amore per il prossimo . L’incontro promosso dal Centro Regionale Trapianti, sarà inserito nell’ambito delle iniziative di educazione alla salute previste dalla nostra scuola per il prossimo anno scolastico, affinchè si possa dare continuità al percorso intrapreso”. Salvatore Laiacona, responsabile attività di base Reggina Calcio, ha raccontato la sua esperienza diretta sulla tematica: “Sono all’interno della Reggina calcio da 21 anni. Una realtà che ha consentito nel tempo di vedere crescere tanti atleti, come uomini prima e poi come calciatori. All’interno del Sant’Agata, abbiamo parlato spesso di donazione, poichè è parte integrante dei nostri percorsi formativi. Il percorso intrapreso dal CRT è importane perché ha consentito un confronto attivo tra tutti i soggetti coinvolti. Sono un donatore. Ho fatto la mia scelta,subito dopo aver smesso di giocare a calcio. Ho ancora in mente un episodio, di tanti anni fa, che ha coinvolto un nostro compagno di squadra per cui era necessario un trapianto. Per tutti noi dell’ambiente amaranto, è stata una tappa fondamentale che ci ha permesso di riflettere sul senso della vita”.