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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 15 DICEMBRE 2024

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Reggio, “Contratto di Fiume” per Vallata del Gallico Patto tra i sindaci per l'ambiente e lo sviluppo sostenibile del territorio

Reggio, “Contratto di Fiume” per Vallata del Gallico Patto tra i sindaci per l'ambiente e lo sviluppo sostenibile del territorio
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REGGIO CALABRIA – Il risanamento delle acque, la riqualificazione e lo sviluppo socio economico del territorio della Vallata del Gallico, la tutela del bacino idrografico, il rilancio produttivo del binomio mare-monti, principalmente in ottica agricola e turistica. Questi i contenuti del cosiddetto “Contratto di Fiume”, protocollo d’intesa firmato nei giorni scorsi dal Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, in qualità di soggetto promotore, dal Sindaco di Santo Stefano Francesco Malara, in qualità di coordinatore delle attività, e dai Sindaci di Calanna Domenico Romeo, di Laganadi Michele Spadaro, di Sant’Alessio in Aspromonte Stefano Calabrò e dal Presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte Giuseppe Bombino.

Il protocollo punta alla realizzazione di un programma di azioni ed iniziative, fra loro coordinate, che siano in grado di garantire in maniera efficace la sicurezza del territorio della Vallata, il risanamento del bacino idrografico ed in generale una riqualificazione territoriale ed ambientale che produca sviluppi positivi sul piano sociale ed economico, puntando sul comparto industriale, agricolo, turistico e urbano. Secondo quanto rilevato dai tecnici infatti, il territorio della Vallata del Gallico presenta un’elevata criticità ambientale dovuta a diversi elementi e al contempo un patrimonio ambientale, storico culturale, agricolo e forestale da proteggere, preservare e valorizzare al meglio.

In merito alla prevenzione dei rischi, idraulici, idrogeologici, naturalistici i Comuni firmatari riconoscono che le azioni puntuali indirizzate in tal senso avranno piena efficacia solo se ad esse verranno affiancate altre azioni da realizzare sul bacino nell’ottica di uno sviluppo integrato con le prerogative del territorio, in accordo con Enti coinvolti nella gestione del territorio.

«Salvaguardia ambientale, controllo del territorio e sviluppo sostenibile sono le parole d’ordine che stanno alla base di quest’iniziativa – ha spiegato il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà – che contribuirà ad aumentare in maniera sensibile la coesione sulla programmazione delle politiche ambientali ed urbanistiche sul territorio della Vallata del Gallico, certamente uno dei luoghi di maggior pregio naturalistico dell’intera Città Metropolitana».

In particolare il “Contratto di Fiume” si pone l’obiettivo di “costruire uno scenario strategico e condiviso di sviluppo sostenibile del territorio, coniugando sicurezza e qualità ambientale attraverso la stesura di un Piano di Azione Locale. Il nuovo protocollo intende inoltre realizzare un sistema informativo territoriale integrato a supporto dell’attività di pianificazione territoriale ed ambientale nonché delle più ampie attività tecniche ed amministrative. Il nuovo sistema rappresenterà un nuovo strumento di governance aperta (open-gov) che consentirà la definizione di uno scenario strategico di interventi puntuali ed efficaci”.

Tra le altre cose, il protocollo punta inoltre “ad individuare ruoli e tempi di azione precisi per attori pubblici, privati e associativi che siano in grado di dare un contributo concreto alla difesa dalle esondazioni e al miglioramento dell’ambiente e del territorio al fine del risanamento delle acque; dare concreta attuazione ad un sistema di interventi integrati di riqualificazione insediativa del bacino finalizzati al risanamento delle acque, al miglioramento socio economico del territorio; garantire l’accessibilità dell’area; procedere alla riqualificazione ed al recupero per la fruizione dei siti a valenza storica naturalistica; contrastare il dissesto idrogeologico; realizzare la depurazione delle acque reflue; recuperare i mulini ad acqua presenti sul territorio; effettuare una ricerca scientifica tesa a valorizzare la qualità della vita nell’area; valorizzare la flora e la fauna autoctona; realizzare delle microstrutture ecocompatibili; creare le condizioni per degli insediamenti produttivi; favorire l’effettuazione degli sport naturalistici e delle attività colturali”.