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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 25 NOVEMBRE 2024

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Reggio, custodia cautelare per sei persone legate alle cosche Tegano e Condello Misure eseguite dalla Direzione Investigativa Antimafia. Ventitré indagati - ECCO I NOMI

Reggio, custodia cautelare per sei persone legate alle cosche Tegano e Condello Misure eseguite dalla Direzione Investigativa Antimafia. Ventitré indagati - ECCO I NOMI
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Sono sei le ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia reggina, nei confronti di alcuni soggetti accusati di associazione mafiosa ed intestazione fittizia di beni, con l’aggravante di aver agevolato le cosche di ‘ndrangheta Tegano e Condello. 23 in tutto gli indagati.

Custodia Cautelare in Carcere: Francesco Vazzana, Andrea Vazzana, Francesco Polimeni, Demetrio Postorino, Salvatore Postorino. Misura degli arresti domiciliari: Francesco Richichi. Gli indagati, infatti, attraverso estorsioni ed intimidazioni, riuscivano a condizionare l’andamento delle imprese edili, agevolando quelle che costituivano diretta espressione della ‘ndrangheta e quelle che operavano in maniera strumentale agli interessi della criminalità organizzata.

L’organizzazione criminale si sarebbe avvalsa anche della disponibilità di pubblici dipendenti. Il Gip ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di Andrea Vazzana di 51 anni, Francesco Vazzana, di 48 anni, e Francesco Polimeni, di 50, per associazione di tipo mafioso ed illecita concorrenza con minaccia o violenza, aggravati dall’aver commesso i reati nel periodo e nei tre anni successivi all’esecuzione nei loro confronti della sorveglianza speciale divenuta definitiva. Custodia cautelare in carcere anche nei confronti di Demetrio e Salvatore Postorino, di 61 e 63 anni, per associazione di tipo mafioso, illecita concorrenza con minaccia o violenza ed estorsione aggravata. Custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di Francesco Richichi, 49 anni, per estorsione aggravata. Con la stessa ordinanza e’ stato disposto il sequestro preventivo di cinque imprese (2 ditte individuali e tre società di capitali) riconducibili agli arrestati.