Reggio, Falcomatà mantiene in vita la Reges Il Partito Comunista d'Italia critica l'operato del primo cittadino
Avevamo sinceramente creduto in una vera “Svolta” e in un profondo cambiamento amministrativo nella gestione della nostra città.
Reputavamo che i chiari e trasparenti accordi programmatici, pubblicamente assunti dall’allora candidato sindaco Falcomatà, alla presenza di cittadini e stampa, fossero da considerare impegni veri e affidabili.
Uno dei vincoli programmatici che proponemmo come irrinunciabile punto qualificante era rappresentato dalla chiusura di tutte le società miste, ovviamente salvaguardando tutti i posti di lavoro. Le società miste, come emerso dalle encomiabili indagini della Procura, sono state il putrido crocevia degli affari e delle infiltrazioni che hanno contraddistinto il “modello Reggio”, nonché la causa principale dello scioglimento del comune per contiguità con la ‘ndrangheta. Pertanto, la genuina adesione dell’allora candidato sindaco Falcomatà alla nostra proposta era apparsa convinta e, oggettivamente, scontata.
Quanto accaduto recentemente è, quindi, semplicemente raccapricciante e rappresenta un dileggio nei confronti di migliaia e migliaia di reggini che, ingenuamente come noi, avevano creduto in un reale progetto di “Svolta” della città: un cambiamento sia nel metodo amministrativo che, aspetto altamente fondamentale, nella scelta degli uomini e delle donne che avrebbero dovuto inequivocabilmente rappresentare palese rottura e discontinuità amministrativa con il nefasto passato.
Nei giorni scorsi si è svolta l’Assemblea dei Soci della REGES, società mista il cui decennale contratto di servizio-capestro, caratterizzato da aggi e commissioni stratosferiche pagate dai reggini, era finalmente in scadenza. Davamo per scontato, che, su preciso input del sindaco Falcomatà, l’Assemblea dei Soci procedesse, finalmente, all’agognato e inevitabile scioglimento della società.
Invece, incredibilmente, non solo la REGES non è stata sciolta ed è viva e vegeta, ma, addirittura, è stato eletto il nuovo Consiglio d’Amministrazione che durerà 3 anni ed è formato da due Consiglieri nominati direttamente dal sindaco Falcomatà e da uno indicato dal socio privato.
Tutti i reggini che, fino a questo momento, potrebbero pensare che si sia trattato di una ingenuità amministrativa cadranno letteralmente dalle sedie nel leggere quanto segue: tra i due Consiglieri d’Amministrazione scelti e voluti dal sindaco Falcomatà vi è il dott. Serafino Nucera, Presidente della REGES ininterrottamente fin dal lontano 2008, quando fu nominato da Scopelliti e poi confermato da Arena, nonché, come se non bastasse, ex Presidente della RECASI ed ex Consigliere d’Amministrazione della LEONIA durante l’epoca Scopelliti. Insomma, un personaggio, notoriamente di centrodestra ed oggi transumato e accolto dall’amministrazione Falcomatà come punta di diamante, che con i suo reiterati incarichi incarna plasticamente la triste stagione delle società miste e il lungo ciclo amministrativo del centrodestra di Scopelliti e Arena.
Onde evitare equivoci, la nomina di Nucera sarà anche lautamente remunerata con un indennità di ben 25.000 euro che, se il sindaco Falcomatà avesse nominato un dipendente comunale, si sarebbero totalmente risparmiati.
A nostro avviso, la decisione di Falcomatà rappresenta la perfetta antitesi della “Svolta” annunciata che il sindaco ha, incontrovertibilmente, voluto trasformare in una gigantesca “Svolta…Tradita”.
La decisione di riciclare i principali esponenti del “modello Reggio” si commenta da sola: imboccare la via di un disgustoso e dannoso trasversalismo è un tragico errore fatale che, senza dubbio alcuno, il sindaco Falcomatà pagherà pesantemente.
IL SEGRETARIO CITTADINO DEL PCdI DI REGGIO CALABRIA
Ivan Tripodi