“Reggio ha svenduto una porzione di Parco Caserta” Lo dichiara il Comitato per la Salvaguardia dell'Area di Parco Caserta
“Questa città deve fare chiarezza o morire”: il monito del Procuratore della Repubblica Cafiero de Raho, lanciato in una recente conferenza stampa, si attaglia perfettamente, come un abito cucito su misura, alla vicenda relativa alla (s)vendita da parte del Comune di una porzione di Parco Caserta ad un privato.
Contro tale insensata operazione l’opinione pubblica si è mobilitata ed è stato costituito un Comitato per la salvaguardia del Parco chiedendo spiegazioni, inutilmente.
L’attuale Amministrazione Comunale, compresa l’opposizione in Consiglio, con comportamento omertoso e di sprezzante arroganza, non ha mai inteso fornire chiarimenti e dare risposte.
Per tale motivo il monito del Procuratore calza perfettamente alla situazione.
Si fa un gran parlare di legalità e di trasparenza ma, nei fatti, ci si comporta al contrario!
Sulla città permane sempre una zona d’ombra, una zona grigia, che non può e non deve essere chiarita (fino all’intervento della magistratura); la vicenda Parco Caserta docet!
Cosa l’Amministrazione intenda fare di questa zona strategica della città non è dato sapere; il silenzio e l’omertà regnano sovrane; i cittadini non hanno il diritto di sapere,ma vanno messi di fronte al fatto compiuto di ciò che si è deciso nelle segrete stanze.
Si susseguono manifestazioni di facciata (marce, convegni, fiaccolate) inneggianti alla legalità, ma poi nei fatti viene trascurata la TRASPARENZA, suo presupposto indispensabile.
Le vicende giudiziarie di questi giorni (operazioni Reghion, Mammasantissima, Alchemia) rappresentano la tangibile dimostrazione e ingenerano il legittimo sospetto che anche “il fatto” Parco Caserta può, in analogia, essere definito come una “alchemia” (ossa come “una azione condotta nascostamente che raggiunge l’obiettivo a prezzo di ambiguità e compromessi”).
La “Politica”, specialmente quella più vicina ai cittadini (come l’Amministrazione comunale) si affanna ad osannare l’opera dei magistrati, ma si guarda bene dal porre in azione gli anticorpi affinché fatti illegittimi non avvengano.
Orbene, in relazione alla vendita di Parco Caserta, se non vi è nulla di illegale e di illegittimo, in poche parole se non vi è nulla da nascondere, perché non chiarire quanto già avvenuto e far conoscere i progetti futuri?
Purtroppo, le ultime operazioni giudiziarie hanno dimostrato che la mancanza di chiarezza (trasparenza) cela operazioni che non sembrano lecite.
E’ tempo che la città , intesa nella più ampia accezione (amministrazione, società civile, stampa, associazioni, semplici cittadini), faccia tesoro delle parole del Procuratore e decida (“faccia chiarezza”) di vivere, non di morire.
Il solito ostinato cittadino che , forse illuso, non si arrende ed insiste per ottenere le risposte – da parte dei responsabili e non ancora e sempre dalla Magistratura – che, forse non inspiegabilmente (alla luce delle recenti operazioni di polizia), tardano ad arrivare.