Reggio, il sindaco Arena contro la Commissione d’accesso
redazione | Il 23, Apr 2012
“Si tratta di un fatto assurdo. È opera di quattro cialtroni”
di SILVIO MARAGUCCI
Reggio, il sindaco Arena contro la Commissione d’accesso
“Si tratta di un fatto assurdo. È opera di quattro cialtroni”
di Silvio Maragucci
Nella giornata di ieri, in occasione della visita del segretario nazionale Pdl Angelino Alfano, il sindaco di Reggio Calabria Demetrio Arena, relativamente all’insediamento della Commissione d’accesso nel Comune, ha dichiarato che “si tratta di un fatto assurdo, frutto di una campagna di odio di quattro cialtroni che hanno infangato la nostra terra”.
Forse il primo cittadino non ricorda che la Commissione d’accesso è nominata dal Prefetto con una relazione che tiene conto di elementi acquisiti con i poteri delegati dal Ministro dell’Interno e dagli organi preposti al coordinamento della lotta alla delinquenza mafiosa. Ha dunque il compito specifico di accertare la sussistenza di eventuali tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nell’Amministrazione comunale di Reggio Calabria. Arena dimentica che proprio Luigi Varratta, ex prefetto di Reggio e vicino a Francesco Nitto Palma, ex guardasigilli e membro del Pdl, ha dato l’input per l’arrivo della Commissione d’accesso.
Ma è davvero frutto di una attività di delegittimazione operata da quattro cialtroni l’intervento della commissione? Forse sarebbe meglio ricordare alcuni dati. A fine dicembre, la polizia ha arrestato il consigliere comunale di centrodestra Pino Plutino, ex assessore all’Ambiente finito in manette con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, e che per la direzione distrettuale antimafia, Plutino sarebbe vicino alla cosca Caridi, il quale stando alle indagini, avrebbe contribuito alla sua riconferma a palazzo San Giorgio. Impossibile ignorare anche la vicenda della Multiservizi, la società mista gestita per il 51% dal Comune che, secondo la Dda, sarebbe stata in mano alla cosca Tegano. Come se non bastasse il Viminale è stato informato delle risultanze investigative dell’inchiesta che ha portato all’arresto del boss Santo Crucitti. Nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di quest’ultimo infatti, sono comparse le intercettazioni ambientali tra il capo cosca e l’attuale assessore comunale ai Lavori pubblici Pasquale Morisani che si era recato, durante la campagna elettorale, nella sede dell’impresa di Crucitti.
Dunque non possiamo che attendere la relazione finale della Commissione, e solo successivamente potrà eventualmente essere contestata l’attività della stessa. Fino a quel momento il sindaco Arena dovrebbe serenamente continuare ad interessarsi dell’Amministrazione comunale senza lanciare accuse preventive prive di argomentazioni.
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