Reggio, Partito Comunista d’Italia contro Falcomatà Critiche alla fusione di Reges e Recasi
Con intuibile e giustificata noia, siamo costretti a rispondere alle evidenti falsità e insulse farneticazioni esternate nei nostri confronti da un consigliere comunale di Reggio, tale Burrone, e dal di lui mandante, vale a dire il deludente e inadeguato sindaco Falcomatà, in merito alla nostra presa di posizione riguardante la costituzione di un nuovo, ennesimo, carrozzone societario comunale frutto della fusione di Reges e Recasi.
Un sindaco che, evidentemente, non ha il coraggio politico di rispondere a viso aperto sulle palesi malefatte che stanno caratterizzando l’azione amministrativa della sua giunta. Un esempio su tutti: il vergognoso tentativo di vendere ad un privato un pezzo di Parco Caserta.
Riguardo Burrone, sarebbe troppo semplice affermare che, nomen omen, è proprio il “burrone” la condizione nella quale si trova la città, ma evitiamo questa appropriata e facile ironia. Una cosa è, comunque, universalmente nota: non possiamo certamente accettare lezioni da tale Burrone, il quale, è quel preciso soggetto che alla faccia della coerenza e della linearità, nello stile dei più classici voltagabbana, è transumato dall’estremismo duro e puro delle correnti più intransigenti del PRC alle comode poltrone del PD renziano, partito acerrimo nemico dei lavoratori e affossatore del popolo italiano.
Inoltre, per completezza d’informazione sul novello carneade, non dobbiamo dimenticare che Burrone si è distinto per essere uno dei maggiori sodali e sostenitori dell’ex consigliere regionale Nino De Gaetano, soggetto che è stato agli arresti domiciliari fino a qualche settimana fa, e per il quale la Polizia chiese l’arresto anche per le vicende dei suoi santini elettorali trovati nel covo del pericoloso boss latitante Giovanni Tegano. E, per ora, ci fermiamo qui!!
Come i reggini sanno bene, e per questo ci apprezzano, quando assumiamo iniziative lo facciamo confortati da carte e documenti precisi e incontrovertibili poiché, al contrario dei tanti servi sciocchi che, trovandosi in febbrile attesa di una qualche lauta prebenda per sé o per i propri familiari…., si immolano come stupidi kamikaze per difendere l’indifendibile rappresentato, in questo caso, da un’amministrazione immobile e incapace che, voce unica e unanime della città, ha deluso tutti sperperando, come evidenziato anche dai sondaggi specializzati, l’enorme credito e la larga fiducia che i reggini avevano riposto.
Riguardo la questione della costituzione della nuova società comunale, ribadiamo, con maggiore forza, che si tratta di una mera operazione di potere finalizzata esclusivamente ad elargire poltrone e, come già pubblicamente annunciato, ad effettuare assunzioni. Domanda spontanea: come quelle dell’AVR?
Insomma, tutto il contrario di quelli che sono i reali interessi di Reggio e dei reggini, i quali, invece, sono costretti a pagare tasse e tributi stratosferici che, per l’evidente incapacità della giunta Falcomatà, continueranno ad avere aliquote altissime.
L’aspetto tragicomico della vicenda che offende profondamente l’intelligenza di tutti i cittadini è rappresentato dalla ridicola barzelletta, raccontata da Burrone e Falcomatà, secondo la quale la Maggioli, socio privato della Reges, che per oltre dieci anni si è enormemente arricchita sulla pelle e sulle tasche dei reggini, si sarebbe improvvisamente trasformata, modificando la sua ragione sociale, in una onlus benefica che avrebbe regalato le sue quote senza ricevere nulla.
Perché, invece, non dicono quante centinaia di migliaia o, addirittura, milioni di euro dei reggini ha incassato Maggioli? E, soprattutto, in cambio di che cosa? E, visto che ci siamo, perché non parlano di Data Management, il socio privato della RECASI? E, aspetto molto sentito in città, perché per gli ex lavoratori della Multiservizi si intende bandire un concorso, mentre per quelli di Reges e Recasi questa procedura non si vuole attuare? Quali interessi si nascondono? E cosa dice Falcomatà ai tantissimi giovani letteralmente truffati nei finti concorsi Reges di qualche anno fa? E, infine, perché non si è deciso di tornare alla gestione diretta dei servizi da parte del comune?
Su queste legittime e giustificate domande domina, incontrastato, un assordante e imbarazzato silenzio del sindaco e della sua sgangherata giunta.
L’apoteosi di Burrone e Falcomatà, in tema di sciocchezze, è rappresentata dall’inutile tentativo di nascondere le inconfutabili scelte di riciclaggio politico di personaggi della destra, effettuate dal sindaco di Reggio fin dalla formazione delle sue liste che erano piene zeppe di candidati di destra.
In tal senso, ribadiamo, anche in questo caso senza tema di smentita, che l’attuale consigliere delegato della Reges Serafino Nucera, confermato qualche mese fa da Falcomatà alla modica cifra di 25.000 euro l’anno, è la stessa persona che ha ricoperto, su precisa indicazione delle amministrazioni del “modello Reggio”, l’incarico di presidente della stessa società per parecchi mandati, dopo che in precedenza era stato anche presidente della Recasi e componente del CdA della Leonia, sempre su nomina politica delle giunte di Scopelliti prima e di Arena dopo.
Evidentemente, tenuto conto che il PD è ormai alleato di Verdini e di ampi pezzi della destra, per Falcomatà e per Burrone essere espressione del centrodestra reggino è una nota di merito da valorizzare attraverso la conferma dei suoi esponenti nei posti di potere.
Pertanto, siamo assolutamente persuasi che la nostra serietà e correttezza non possono essere scalfiti dall’inutile ammuina di qualche sciocchino servo del potere.
I fatti reali ci dicono che la città è drammaticamente caduta in un burrone dal quale sarà decisamente difficile e complicato tirarsi su.