Reggio, richiesta consiglio comunale aperto su aeroporto Fratelli d'Italia plaude alla Commissione Politiche Giovanili
Non può che comportare un plauso e un ringraziamento, rivolto ai componenti della Commissione Politiche Giovanili, la decisione, adottata all’unanimità dei presenti, di accogliere la proposta di formalizzare al Sindaco, Giuseppe Falcomatà, la richiesta di indire al più presto un consiglio comunale aperto all’intera comunità reggina per fare luce sulla complessa vicenda dell’Aeroporto dello Stretto, come, tra l’altro, già auspicato dal consigliere Massimo Ripepi in occasione del Rapporto alla Città tenuto al Tito Minniti.
Un momento di confronto serio e partecipato che dia la possibilità ai cittadini e alle varie entità che operano sul territorio, dai commercianti agli ordini professionali, dai comitati alle associazioni, di interloquire con l’Amministrazione che sarà cosi chiamata a esporre la propria posizione, nonché a comunicare alla città gli sviluppi successivi all’ultimo incontro di Roma e non solo. La seduta di ieri pomeriggio, pertanto, si è dimostrata un importante esempio di comunione di intenti e di condivisione responsabile, per nulla offuscato dalle differenze di colore politico che, come da molti coscientemente desiderato, compresa l’attuale Amministrazione, non dovrebbero essere motivo di divisione rispetto a una questione delicata che mortifica e danneggia l’intero territorio.
Per Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, inoltre, è stata occasione di ribadire con forza le proposte lanciate anche nel corso degli ultimi mesi, partendo dalla premessa della necessità di concentrare l’attenzione e la riflessione politica sui problemi principali, che riguardano il declassamento del Tito Minniti e la mancanza di una strategia concreta e programmata per determinarne il rilancio strategico, piuttosto che su problemi secondari, come i singoli voli di collegamenti da elemosinare di volta in volta e i singoli servizi da garantire alla clientela, al di là della sola questione Alitalia. Questi ultimi verrebbero risolti di conseguenza qualora si offrisse una soluzione concreta per i primi.
In primo luogo, è fondamentale intervenire sul contenuto del Piano Nazionale Aeroporti, dove incredibilmente si legge che “Per l’aeroporto di Reggio Calabria, in ragione dei limiti infrastrutturali e della posizione geografica marginale rispetto al territorio calabrese, nonché della forte concorrenza dell’aeroporto di Lamezia Terme (che sarà in futuro ancora meglio collegato sia su gomma che su ferro al bacino ampio), è indicato un ruolo di servizio in risposta alla domanda di traffico locale, estesa anche alla provincia di Messina”. È inammissibile che una città metropolitana, la cui posizione geografica viene valutata come marginale, nonostante si trovi nel cuore del Mediterraneo, sia debba ridurre ad avere un aeroporto di servizio, considerando tra l’altro, il notevole deficit creatosi nel corso di questi ultimi anni sul piano ferroviario.
In secondo luogo, è altrettanto necessario intervenire sul DPR n. 201 del 2015 che, in perfetta sintonia con quanto già scritto, qualifica come aeroporto di rilevanza strategica per la Calabria il solo aeroporto di Lamezia, declassando il Tito Minniti ad aeroporto di interesse nazionale, richiedendo peraltro il rispetto di alcune condizioni. Cosa potrebbe succedere se tali condizioni – ovvero l’essere “in grado di esercitare un ruolo ben definito all’interno del bacino, con una specializzazione dello scalo e una riconoscibile vocazione dello stesso”, e “di dimostrare, tramite un piano industriale, corredato da un piano economico-finanziario, il raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario anche tendenziale e di adeguati indici di solvibilita’ patrimoniale, almeno su un triennio – non dovessero essere rispettate? Un ulteriore declassamento magari ad aeroporto di mera rilevanza regionale? Tutto questo è inaccettabile. Reggio Calabria, Città metropolitana, deve avere un aeroporto di interesse strategico che sia in grado di soddisfare l’intera area dello Stretto, unitamente ad altri strumenti, come la Zes di Gioia Tauro e l’Autorità Portuale Unica.
Infine, la continuità territoriale unica, uno strumento giuridico europeo che ha lo scopo di garantire i servizi di trasporto, soprattutto via area e via mare, ai cittadini che si trovano in regioni che presentano determinate criticità, e la costituzione di una società di gestione a guida Reggio-Messina che sia messa nelle condizioni di coinvolgere gli operatori economici ed istituzionali presenti sul territorio, come le Camere di Commercio, Poste Italiane e le Ferrovie dello Stato.
In conclusione non si può che auspicare un dialogo costruttivo tra le varie parti politiche e i differenti corpi sociali che punti all’unità e alla difesa della nostra terra, dinanzi a un chiaro progetto politico che, al di là dei vari schieramenti, ha chiaramente palesato la volontà di investire esclusivamente in determinate zone della Calabria, come ormai avviene da anni, determinando l’inevitabile declassamento e l’ulteriore impoverimento della nostra terra.
Luigi Iacopino
Membro Commissione Consiliare Politiche Giovanili comune di Reggio Cal.
Responsabile Politiche Giovanili Fratelli d’Italia – AN Reggio Cal.