Reggio ricorda Paolo Borsellino e la sua scorta Arriva in città, sulle ruote di una bicicletta, l'agenda rossa di parole, testimonianze e storie del magistrato
È arrivata a Reggio Calabria, sulle ruote di una bicicletta, un’agenda rossa che ha percorso l’Italia di regione in regione, per essere riempita di parole, testimonianze e storie, per commemorare l’anniversario della morte di Paolo Borsellino e della sua scorta. L’agenda è identica a quella appartenuta al magistrato siciliano – ne aveva ricevute due in dono dall’Arma dei Carabinieri -, misteriosamente scomparsa subito dopo l’attentato del 19 luglio 1992 e donata dal fratello Salvatore Borsellino all’associazione milanese “L’Orablù” che, partendo dalla suggestione del metaforico ritrovamento del libro rosso, ha ideato una manifestazione nazionale per ricordare la strage di via d’Amelio in maniera partecipativa, più che celebrativa, «per testimoniare che c’è un’Italia che non ha dimenticato e che vuole ricordare e raccontare quel che è successo».
I ciclisti, partiti da Milano il 25 giugno, arriveranno a Palermo il 19 luglio. A Reggio Calabria sono stati accolti al Polo culturale Mattia Preti di palazzo Campanella dal presidente del consiglio regionale, Nicola Irto e dagli organizzatori della tappa reggina del “Circolo Guglielmo Calarco” e dell’associazione “Pensando Meridiano”. Più di 2000 i chilometri percorsi, partendo dalla suggestione della scomparsa dell’agenda rossa di Paolo Borsellino, che è stato anche un cicloamatore, per riflettere sui temi della legalità e della giustizia. Alla ciclostaffetta, inoltre, si è associato un progetto editoriale realizzato da Feltrinelli: un’antologia dal titolo “L’agenda ritrovata. Sette racconti per Paolo Borsellino” che ha coinvolto, sotto la guida di Gianni Biondillo e Marco Balzano, sette scrittori, rappresentanti di diverse regioni italiane visitate durante la ciclostaffetta.
Tra questi il calabrese Gioacchino Criaco che all’interno del libro ha firmato il racconto inedito “La memoria del lupo”. Negli splendidi spazi del Polo culturale di palazzo Campanella Angela Curatola, presidente del “Circolo Guglielmo Calarco”, ha discusso con l’autore del senso dell’iniziativa e dl suo contributo all’interno del testo. Ad arricchire la tappa reggina numerosi artisti: dal toccante monologo sulla storia di Rita Atria, giovane siciliana testimone di giustizia uccisasi a Roma una settimana dopo la strage di via d’Amelio, interpretato dall’attrice romana Chiara Spoletini, agli estratti da “L’agenda rossa” e dal testo di introduzione all’iniziativa di Salvatore Borsellino interpretati dall’attrice Maria Gurnari, dagli intermezzi musicali di Fabio Moragas e Rosamaria Scopelliti dei Mattanza al videoracconto realizzato dai giovani di Pensando Meridiano (soggetto sul testo di Gioacchino Criaco e narrazioni di Paolo Borsellino, voce narrante di Walter Cordopatri).
La tappa reggina è stata un tassello di una importante iniziativa nazionale che – come ha sottolineato il presidente Irto – «è pregevole perché capace di raccontare in modo innovativo la vicenda personale dell’agenda rossa di Paolo Borsellino. Un’agenda rossa – ha proseguito – come perenne ricerca della verità o della ricerca della verità della società civile che deve combattere la mafia, che in Sicilia ha dato un forte scatto nella lotta alla criminalità e che in Calabria deve fare ancora dei passi avanti». Ed è proprio la Calabria al centro della narrazione di Gioacchino Criaco all’interno del libro al quale – ha raccontato – ha deciso di prendere parte perché «affascinato dalla vicenda umana di Borsellino più che dal significato complessivo della strage». Così, in “La memoria del lupo” la Calabria fa da sfondo ad una vicenda intima.
«Uno dei protagonisti – ha spiegato – ritorna in Calabria dopo 25 anni e ritrova lo Ionio dentro, così come Paolo Borsellino quel 19 luglio andava a trovare la madre in via D’Amelio pur avendo consapevolezza del suo destino. Borsellino ritornava al nido, la casa della madre, per ritrovare se stesso e le sue idee». Ed ha concluso: «ritrovare agenda è ritrovare il proprio mondo». E forse si trova proprio qui il senso profondo dell’iniziativa che nel metaforico ritrovamento dell’agenda rossa di Paolo Borsellino rintraccia – come scrive Marco Balzano nell’introduzione al libro – «il recupero di una forma di dignità, di un senso delle cose che finalmente si disvela, di una consapevolezza che un altro mondo, un’altra vita sono più che mai possibili».
Il 19 luglio l’agenda rossa arriverà a Palermo e verrà consegnata alla famiglia di Paolo Borsellino arricchita dalla fatica, dalle storie, dagli incontri e dalla strada percorsa per attraversare l’Italia in nome della ricerca della verità, della legalità e della giustizia.