Reggio, Ripepi chiede le dimissioni di Falcomatà "Urgente commissione d'indagine per Parentopoli e Amicopoli a palazzo San Giorgio"
“Al peggio non c’è mai fine” e purtroppo questo detto sembra trovare conferma nelle vicende del Comune di Reggio Calabria. A quante gaffe dovremmo ancora assistere? Quanti pasticci dovremo cercare di ripulire? Quanti cocci dovremo provare a rimettere insieme? Dopo la vicenda del “Miramare“, in cui il Sindaco ha dato le chiavi di una struttura pubblica a dei signori che non avevano diritto di averle e nessun ruolo per poter iniziare neanche a pulire i pavimenti e spolverare – visto che non c’è stata nessuna delibera ufficiale- arrivano le nomine contestate per le nuove società che dovranno gestire i servizi della Città.
Un quotidiano locale è stato il primo a scoperchiare la parentopoli della “Svolta”, affermando che Saverio Abenavoli, nominato amministratore delegato delle aziende “Castore” e “Polluce” che si occuperanno della manutenzione della Città a tutto tondo, sarebbe cugino di secondo grado del sindaco Giuseppe Falcomatà. I due sono parenti in quanto Abenavoli è cugino di primo grado del suocero del sindaco, il sindaco di Bagaladi Santo Monorchio. Ma non è finita qui. Fabio Badami, ex finanziere , dopo essere stato anche arrestato con l’accusa di concussione (reato prescritto) per aver chiesto una mazzetta di 25 mila euro per chiudere un occhio sui controlli da effettuare, è stato nominato consulente per la Gestione dei Fondi Europei per la Città Metropolitana. Anche lui sarebbe cugino acquisito di Falcomatà, nonché promotore e componente della lista “La Svolta”.
La storia continua con tale Grazia Gatto, criminologa, anche lei nominata consulente per la Gestione dei Fondi Europei, condannata in primo grado ad un anno e quattro mesi per falso. Avrebbe svolto delle lezioni all’Università Mediterranea senza averne competenza e per di più avrebbe falsificato delle carte in modo da far risultare che quelle lezioni sembrassero svolte dal titolare della cattedra, Alberto Cisterna, che si trovava fuori città nelle date in questione.
Sono stato promotore del decreto sulla famiglia e credo che questa istituzione sia fondamentale all’interno della nostra società ma quando gli affari privati si mischiano con quelli pubblici la famiglia diventa ingombrante, può far perdere la fiducia dei propri elettori e della cittadinanza. Cerchiamo di ricordare ancora una volta al sindaco che non siamo nel Medioevo, né tanto meno nel periodo precedente a Tangentopoli, o negli anni dell’Impero Romano, quando la famiglia contava più di tutto il resto per governare.
Il sindaco si è difeso su Facebook dicendo che Saverio Abenavoli non è suo cugino ma si tratta di un caso di omonimia, l’omonimia c’è con Saverio Abenavoli pediatra che è lo zio acquisito di Falcomatà, nonché cugino di primo grado del Saverio Abenavoli dottore in economia e commercio e neo amministratore delle società in house. Mentre sui consulenti afferma che questo incarico è del tutto inesistente all’interno delle nomine del Comune, fatto sta che questi personaggi hanno partecipato ufficialmente anche a riunioni romane sulla gestione dei fondi europei per la Città Metropolitana. Fatto sta che chiederemo l’istituzione di una commissione d’inchiesta per verificare l’operato delle nomine perché ci siamo stancati degli scivoloni di questa amministrazione.
Sarà certamente un’esercizio difficile spiegare il vero e il verosimile, non si può gestire una Città come un apericena. Sindaco uno scatto d’orgoglio dimettiti!
La fiducia che è stata data al sindaco dalla cittadinanza sta iniziando a sgretolarsi, non sta facendo rivivere i fasti del suo importante e amato cognome ma si sta solo dimostrando un personaggio goffo, ogni passo che fa rischia di cadere a terra, un po’ come un comune mortale che si improvvisa pattinatore sul ghiaccio alle Olimpiadi.
Massimo Ripepi
Consigliere Comunale di Reggio Calabria (Forza Italia) e Delegato alle Città
Metropolitane della Commissione ANCI Nazionale “Politiche Istituzionali e
Riforme”