Reggio, “Risveglio Civile” parla della raccolta differenziata "Dal Comune terrorismo istituzionale?"
Con l’annuncio di pesanti sanzioni degne dei trafficanti (indisturbati) di scorie tossiche di cui è farcito l’Aspromonte, dopo aver ignorato pervicacemente la forza della ragione che i cittadini oppongono alla vessatoria modalità di raccolta dei rifiuti nel centro storico, chi confonde il governare con il comandare è passato ad usare la ragione della forza.
Immemori della saggia massima che “summum ius, summa iniuria”, l’applicazione persecutoria delle norme sapientemente orchestrate nei regolamenti comunali si traduce nell’esatto contrario: un insieme di atti volti ad obbligare fisicamente decine di migliaia di cittadini più deboli, che non hanno appartamenti di 200 mq, vigilanza e maggiordomi, ad adottare comportamenti profondamente incompatibili con le loro reali possibilità.
Fino a ieri sembrava che la città, indicata come capitale mondiale della più potente organizzazione criminale del mondo occidentale, fosse ancora sprovvista di un sistema di videosorveglianza. Si scopre d’improvviso che, magicamente, sono spuntate telecamere nascoste che non sorvegliano i delinquenti, ma i cittadini e la spazzatura. Ma anche se c’è una facile equivalenza metaforica tra criminalità e immondizia, forse sarebbe opportuno utilizzare questi strumenti tecnologici dandosi delle priorità: la sensazione prevalente è che, anziché monitorare i criminali per impedire loro di nuocere alla collettività, si spiano le persone per bene per evitare che possano intralciare i malavitosi che allignano fuori e dentro le istituzioni.
Che si vada a spiegare alle fasce sociali più disagiate che “Gli utenti devono provvedere alla periodica pulizia del contenitore assegnato”, magari pagando una colf con la pensione sociale: si possono immaginare solerti ispettori che esaminano i mastelli e, a insindacabile giudizio del loro odorato, infliggono multe. Multe che possono venire se “I contenitori (non) esposti a bordo strada su pubblica via nelle immediate vicinanze dell’accèsso privato, dovranno essere posizionati in modo tale da non creare intralci per il normale transito veicolare e/o pedonale”. Etc. etc. Semplicemente surreale.
La smettano gli addetti ai lavori di insolentire con volgari epiteti razzisti i cittadini, scatenando vere campagne di odio sociale sui mass media. Incivili non sono i cittadini di Reggio, ma coloro che li trattano con sufficienza colonialista, potendo contare sugli immancabili utili idioti che fanno i loro interessi sulla pelle della gente. Non sono i reggini a non amare la pulizia e l’igiene ambientale: è il servizio che da almeno vent’anni è pessimo, e li obbliga a un degrado continuo della già scarsa qualità della vita. A buon rendere al momento delle urne.
Risveglio Civile