Reggio, staffetta di solidarietà con l’iniziativa “La fiamma che unisce” Carmela Pedà: "Solo lo sport riesce a regalare certe immagini di generosità e amicizia, a chi lo pratica e a chi vi assiste".
GIOIA TAURO – Sport e solidarietà: un binomio da sempre inseparabile per la giovane gioiese Carmela Pedà, nei giorni scorsi a Reggio Calabria nella duplice veste di responsabile regionale del Dipartimento Sport e Disabilità di FI e di neo componente dello staff CONI reggino, guidato dal delegato Marisa Lanucara, per l’iniziativa “La fiamma che unisce”, staffetta di solidarietà per le vie del centro cittadino promossa dallo stesso CONI, che ha coinvolto tantissime federazioni, Eps e Dsa, con diverse discipline sportive. Scopo principale dell’evento la raccolta di beni di prima necessità, in collaborazione con la Caritas e l’associazione “Ucraina Reggio”, a favore del popolo ucraino, martoriato dalla guerra, e lanciare un messaggio di vicinanza del mondo sportivo rispetto a un conflitto solo apparentemente lontano, anche perchè sono tanti gli sportivi che, in questo momento, hanno svestito le tute per imbracciare le armi in difesa del loro Paese. Estremamente entusiasta per l’inziativa, Pedà ha rimarcato: “trovo naturale che chi si occupa di sport sia in prima linea, come in questa occasione, quando si tratta di manifestare il proprio sentimento di totale contrarietà alla guerra, una guerra che colpisce civili, anche donne e bambini. Proprio lo sport, infatti, -ha aggiunto Carmela Pedà – mi ha insegnato che c’è sempre una speranza, una via d’uscita; anche quando tutto sembra buio ci sono storie e volti di rinascita che danno forza a chi li circonda. Tra tutti, in questi giorni, mi è rimasto impresso quello di Yaroslava Mahuchic, atleta ucraina di soli 20 anni, diventata il 19 marzo campionessa mondiale di salto in alto indoor, ai mondiali di atletica di Belgrado. Una delle sei donne che hanno partecipato a questi mondiali, Yaroslava ha detto dopo la vittoria: “questa è la mia linea del fronte, perché dall’arena di atletica, con questa medaglia d’oro e avvolta nella mia bandiera, voglio attirare l’attenzione sul mio Paese”. Ma la cosa più bella è stata vedere Eleanor Patterson, australiana, la favorita in questa disciplina e poi arrivata seconda dopo Yaroslava, non solo festeggiare con la collega ucraina, ma gareggiare con le unghie dipinte di giallo e azzurro, con un gesto di grandissima solidarietà nei confronti degli atleti ucraini. Solo lo sport – ha concluso – riesce a regalare queste immagini di generosità e amicizia, a chi lo pratica e a chi vi assiste”.