“Reggio, una città a misura di ciclista…!?” Domenico Desimone, responsabile Politiche dello Sport, critica il fatto che in città non ci sia nessuna pista ciclabile nonostante i progetti
Ispirato da una dolce brezza fresca, e spaventato dal forte dal caldo che attanaglia la città, decido, con coraggio, di affrontare un percorso in bici in città, approfittando di questa favolosa opera artistica e tragicomica, della nostra tanto desiderata pista ciclabile.
Voglio partire da qui per spiegare qualche concetto di base e per approfittare nel porre qualche domanda a chi di competenza.
Partiamo da un presupposto, un passo tratto dall’enciclopedia online Wikipedia che intende “una pista ciclabile (o percorso ciclabile o ciclopista) come un percorso protetto o comunque riservato alle biciclette, dove il traffico motorizzato è escluso. Lo scopo di tali percorsi è separare il traffico ciclabile da quello motorizzato e da quello pedonale, che hanno velocità diverse, per migliorare la sicurezza stradale e facilitare lo scorrimento dei veicoli.”
Come tutti sappiamo inizialmente la cifra del finanziamento prevista, tra i progetti del Programma Integrato di Sviluppo Urbano del Por Calabria 2007/2013, era di 2.000.000 €, successivamente ridotta, nell’ambito della gara di affidamento in appalto bandita dal Comune di Reggio Calabria, a 1.717.400 €.
Il percorso doveva misurare 11km e la data di consegna dei lavori risaliva al 4 aprile 2013 con una durata prevista da progetto di 365 giorni, la pista sarebbe dovuta arrivare sino a San Leo, precisamente al Porto Bolaro, includendo nel suo percorso delle fontanelle, per ristoro, di acqua potabile (in centro storico parliamo di potabilità?), di apposite rastrelliere per bloccare le bici in caso di sosta e dei segnali di attenzione nei tratti attraversati da automobili.
In una seduta della Commissione consiliare, “Assetto del Territorio”, del gennaio 2015, la città veniva rassicurata che in tre mesi si sarebbero risolti tutti i problemi e sarebbe avvenuto il collaudo, ad oggi come possiamo vedere con i nostri occhi, nulla è stato fatto.
A conclusione intendo fare un piccolo calcolo, pensando che la lunghezza degli 11km della pista ciclabile è stata compiuta per meno della metà, e pensando che il ritardo è davvero notevole, calcolando ancora l’usura dovuta all’ abbandono, mi chiedo, i soldi per il mancato compimento della pista e per la conclusione della stessa, sono stati congelati come i lavori sul fantastico percorso bloccato in via Padova? Oppure sono stati spesi per costruire un teletrasporto che porterà i ciclisti fino a San Leo?
A volte la linea che separa il VANTO dallo “SFOTTÓ” è molto sottile, ed io, come penso il popolo Reggino, preferirei VANTARMI di un’ opera così importante e utile e non essere “SFOTTUTO”!
Le opere incompiute o abbandonate sono una danno enorme per la città, dovremmo combattere per mantenerle in uno stato decoroso concludendo ciò che si è iniziato.
Domenico DESIMONE
Responsabile Politiche dello Sport
Ass.ne Dilettantistica Polisportiva TABITHA