Regione, finisce una legislatura. I saluti istituzionali di Mario Caligiuri "Dal 2010 al 2014 nel segno della cultura. L'idea di costruire un modello di sviluppo economico basato sulla cultura ha determinato investimenti e attenzioni senza precedenti in 44 anni di regionalismo"
In chiusura della legislatura, avverto il bisogno di porgere un sentito
ringraziamento per la collaborazione istituzionale costantemente assicurata
all’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria in questi anni difficili ma colmi di
prospettive.
Pur con ovvi limiti, ritengo che, mai come adesso, si sia parlato di cultura nella
nostra regione, con risultati significativi, in una Regione che può contare su un
patrimonio culturale tra i più ricchi d’Italia.
L’idea di costruire un modello di sviluppo economico basato sulla cultura ha
determinato investimenti e attenzioni senza precedenti in 44 anni di regionalismo. E
questo con l’apporto convinto di tante persone e istituzioni.
I risultati, confermati da dati e analisi di enti nazionali e internazionali,
dimostrano che la direzione può essere quella giusta.
La BANCA D’ITALIA ha evidenziato nel giugno scorso che, in un contesto severo,
brillano le luci dell’export agroalimentare e della cultura, che contribuisce alla ricchezza
della regione per il 15 per cento, indicatore destinato a crescere quando gli ingenti
investimenti già indirizzati sui beni culturali, sulla ricerca industriale, sull’edilizia e le
tecnologie scolastiche produrranno i propri effetti.
L’INVALSI ha dichiarato che dal 2009 al 2013 gli studenti calabresi hanno ridotto
le distanze nelle competenze scolastiche allineandosi sostanzialmente a quelle del resto
d’Italia.
L’UNIONCAMERE ha attestato che le aziende direttamente impegnate nel settore
culturale adesso sono 29.000, determinando un miliardo di Prodotto Interno Lordo
nella regione.
L’ISTAT ha confermato che oggi la Calabria non è più l’ultima regione d’Italia
nella lettura di libri e giornali ed abbiamo finanche superato le regioni più popolose del
Mezzogiorno, come la Sicilia e la Campania.Mario Caligiuri, assessore alla Cultura