Regione, Stasi: No lapidazione iraniana Sakineh
redazione | Il 03, Set 2010
Antonella Stasi lancia un appello a ”tutte le donne calabresi a mobilitarsi in favore della giovane Sakineh, la vedova quarantaduenne iraniana, madre di due figli, condannata alla lapidazione per adulterio”
Regione, Stasi: No lapidazione iraniana Sakineh
Antonella Stasi lancia un appello a ”tutte le donne calabresi a mobilitarsi in favore della giovane Sakineh, la vedova quarantaduenne iraniana, madre di due figli, condannata alla lapidazione per adulterio”
Catanzaro – Il vicepresidente della giunta regionale della Calabria, Antonella Stasi – informa una nota dell’ufficio stampa – lancia un appello, invitando ”tutte le donne calabresi a mobilitarsi in favore della giovane Sakineh, la vedova quarantaduenne iraniana, madre di due figli, condannata alla lapidazione per adulterio”.
”A lei va tutta la mia solidarieta’ come istituzione regionale e come donna – dice Stasi – contro un atto brutale e inaccettabile, che rappresenta un oltraggio alla dignita’ umana. Sakineh oggi e’ il simbolo di una lotta per la liberta’ che coinvolge tante donne iraniane. Lancio un appello – prosegue il vice presidente – alle donne calabresi perche’ partecipino alla mobilitazione nazionale e internazionale non solo per salvare la donna iraniana condannata, ma pure per dire NO, anche dalla nostra regione, ad un’azione disumana che condanna le donne a una forma di discriminazione e mortificazione. La vita e’ sacra e soltanto Dio ce la puo’ togliere. Fermiamo la violenza sulle donne e speriamo che il governo iraniano non arrivi a commettere questa ulteriore vergogna. L’Italia, e quindi la Calabria, come hanno gia’ fatto diversi paesi europei fra cui la Francia, devono – conclude il vicepresidente – far sentire la propria voce contro la violazione dei diritti umani affinche’ si impedisca la lapidazione di Sakineh”.