Renato Bellofiore difende il CPI di Gioia Tauro L'ex sindaco di Gioia Tauro: «Colpo di coda della Provincia, a rischio il Centro Provinciale per l'Impiego»
Un colpo di coda natalizio della Provincia che pone a rischio il Centro per l’impiego di Gioia Tauro.
Abbiamo appreso da notizie apparse sulla stampa del rischio concreto di un potenziale drastico ridimensionamento del Centro Provinciale per l’Impiego di Gioia Tauro ad opera di un Ente Provincia ormai di fatto dismesso.
Ci sembra giusto evidenziare la necessità per l’intero territorio di mantenere il Centro per l’impiego di Gioia Tauro che oggi è diventato a rischio trasferimento per una decisione azzardata e dispendiosa della Provincia che sta già recando gravissimi disagi a lavoratori e aziende abituate all’alta professionalità offerta da Gioia Tauro.
Come a tutti ben noto, tale Ufficio gioiese, a servizio di un bacino di utenza di oltre 10 Comuni della Piana di Gioia Tauro, riveste un’importanza fondamentale per un vasto territorio già duramente colpito dalla crisi economica in atto e rappresenta sia un punto d’eccellenza che un insostituibile riferimento fisso per lavoratori e aziende che giornalmente utilizzano i suoi servizi.
Ci stupisce che mentre nell’intera Regione la Pubblica Amministrazione segue gli indirizzi nazionali di razionalizzazione e contenimento delle spese pubbliche, cosa si inventa la Provincia di Reggio Calabria a pochi giorni dalla sua chiusura? l’apertura di un nuovo ufficio simile a quello già esistente a Gioia Tauro, a Polistena ed a Palmi da collocare sempre sulla fascia tirrenica e rivolto agli stessi utenti che si rivolgono già a Gioia Tauro.
Certo che se tale Ente avesse avuto nel corso di questi ultimi 5 anni – per la messa in sicurezza del torrente Budello – la stessa solerzia dimostrata con l’apertura non necessaria di una quarta sede del Centro per l’impiego tanta paura e tanti danni per gli abitanti di Gioia Tauro, vittime del sistema, non ci sarebbero stati e non ci sarebbero tutt’ora.
Qual è allora il senso di aprire un ulteriore ufficio – da parte da parte di un Ente Provincia che a fine dicembre cesserà le sue funzioni se non il rischio di depotenziare o far chiudere gli altri uffici simili sul territorio? E perché allora non si è pensato ai Comuni pre-aspromontani come Oppido Mamertina o Sant’Eufemia d’Aspromonte che continuano a rimanere sguarniti e mal collegati ai centri esistenti? In questi comuni avrebbe avuto almeno un minimo di senso.
Quali competenze avrà il nuovo ufficio visto che tanti lavoratori e aziende che nonostante la nuova apertura continuano a recarsi a Gioia Tauro per l’alta professionalità e competenza offerta e dimostrata in questi anni?
Valutando tali punti la Provincia tutta dovrebbe al più presto rivedere la situazione e puntare oltre che sul contenimento e sulla razionalizzazione delle spese della P.A. anche sull’alta professionalità dimostrata dal Centro per l’impiego di Gioia Tauro, scongiurandone una volta per tutte l’eventualità concreta di un ridimensionamento dei suoi Uffici.
Non c’è che dire un’operazione del genere, se da un lato attirerà sicuramente l’attenzione della Corte dei Conti per i nuovi costi di nuova gestione delle utenze (acqua, luce, gas, pulizie, telefoni, riscaldamento ecc…) che si dovranno sostenere per nuovi uffici, dall’altro appare a tutti come un’operazione molto dubbia e scollegata dalle vere esigenze del territorio che, continuando così, non decollerà mai.
Per Cittadinanza Democratica
avv. Renato Bellofiore