Rende, Coldiretti al fianco dei produttori latte Necessario sensibilizzare l’opinione pubblica sulla grave situazione che sta vivendo il settore
Confcooperative Calabria con una delegazione guidata dal presidente Camillo Nola
ha partecipato questa mattina al presidio organizzato da Coldiretti nell’area antistante
il Centro Commerciale Metropolis di Rende, per sensibilizzare l’opinione pubblica
sulla grave situazione che sta vivendo una grande parte dei produttori di latte in
Italia. Un momento di unità importante che certifica la capacità sempre maggiore
di cooperare per garantire stabilità alle aziende agricole e zootecniche della Regione
e dell’intero Paese. Manifestazione che nasce nell’alveo della mobilitazione
nazionale, che oggi ha visto protagonista soprattutto il Meridione, per avere maggiori
tutele sul latte italiano.
Il presidente Nola ha voluto sottolineare con queste parole il momento del settore:
“In Calabria la pressione sui prezzi alla stalla è meno accentuata, grazie soprattutto
all’azione della cooperazione, che riesce ad operare da vero e proprio ammortizzatore
sociale verso i conferitori di latte nella nostra terra. Non solo per quanto riguarda
la garanzia di un prezzo superiore all’attuale mercato, ma anche per la stabilità
e l’etica nei rapporti e nei comportamenti.
Oggi, non è tollerabile creare una nuova forma di precariato. Ne abbiamo già troppe.
I rapporti con gli allevatori, con chi fa il buon latte italiano, devono essere stabili
e democratici, lasciare il latte nelle stalle è incomprensibile. Come cooperatori
chiediamo a tutti i cittadini calabresi ed italiani, di acquistare in maniera più
attenta, leggendo le etichette con attenzione e con la consapevolezza che quei centesimi
in più sul prezzo del latte o di un formaggio italiano, restano spesso nel proprio
territorio.
Abbiamo la fortuna di avere dell’ottimo latte in Calabria, che fa bene alla salute
sia di chi lo consuma, che all’economia regionale e questo al momento dell’acquisto
non possiamo dimenticarlo, altrimenti facciamo il gioco di un mercato che, se basato
solo sul prezzo, mette a rischio l’intera zootecnia da latte italiana, e con esso
tipicità, funzione sociale, ricchezza economica”.