Rende, Miceli (M5s) critica patrocinio negato all’Arcigay "Quella di Manna è una posizione politica improponibile. Rende è una città aperta e tollerante"
Rende – È l’8 luglio. L’Arcigay invia richiesta di patrocinio al comune di Rende per il Gay Pride che si terrà a Tropea il 30 luglio prossimo. L’amministrazione Manna, puntuale, fa sapere per tramite della segreteria del sindaco, che il patrocinio non sarà accordato poiché l’evento non avrà luogo in territorio comunale. A poco sono servite le ulteriori spiegazioni del segretario dell’Arcigay di Cosenza che invano cercava di spiegare al suo interlocutore l’importanza di un evento dalla portata più vasta del semplice territorio municipale, tanto da aver
ottenuto finanche il patrocinio della Regione Calabria. Il segretario ha spiegato inoltre che l’Arcigay è ferventemente attiva in territorio comunale, ricordando che il municipio rendese è iscritto alla rete READY
(rete delle amministrazioni contro le discriminazioni). Proprio per questo il patrocinio negato è da considerarsi aggravante sostanziale e non semplice decisione politica. La segreteria, di tutta risposta, ha esordito con la solita e premiale frase tipica della politica più ignava: “Ne parlo ancora una volta al sindaco, le faremo sapere”. Frase aleatoria e irricevibile che però rimarca e consolida l’indirizzo politico di questa amministrazione, sintetizzabile nella frase: “Parlare con tutti e parlare con nessuno”. Inoltre la risposta di Manna ci rammenta la linea politica nazionale del suo stesso partito, complice di aver regalato agli italiani una legge sulle unioni civili incompleta, per usare un eufemismo. Ciò all’unico scopo di dare un segno di vita all’elettorato e far capire che l’Ncd esiste per davvero e non è un sogno (o per meglio dire un incubo) tutto italiano.
Come Movimento 5 Stelle riteniamo improponibile una posizione politica di questa fattezza. L’amministrazione si trova così in un limbo sociale indigesto all’opinione pubblica e fuori da ogni schema di morale politica. Per questi motivi sosteniamo vivamente la proposta dell’associazione LGBT, ritenendo necessaria, se non essenziale, la concessione del patrocinio gratuito alla manifestazione poiché Rende è città tollerante e aperta.
Ricordiamo infine al sindaco che i diritti non accettano mediazioni, termini pluriinterpretativi e baratti di qualsiasi tipo. Chi meglio di lui dovrebbe insegnarci che per essere titolari di diritti negati occorre dover “lottare” e metterci la faccia? Ma di quella del Sindaco, per ora, non se ne intravede neanche l’ombra.