Rende, Miceli (M5S): «Monaco tiene in vita il centrodestra» Il consigliere comunale di Rende attacca il collega piddino: «La maggioranza di Manna non ha il numero legale ma c'è chi gli fa da stampella»
Perché cambiare se le cose andavano benissimo così com’erano? La decisione del commissario di accentrare le spese comunali ha avuto un suo perché. E ancora oggi che siamo in uno stato di pre-dissesto finanziario il contenimento della spesa pubblica e il controllo diretto su di essa non può che essere la soluzione migliore per governare in piena tranquillità. Con questo regolamento invece potremo utilizzare la pratica dell’affidamento diretto per spese fino a 40 mila euro, seppur si mantiene aperta la possibilità della procedura negoziata o di indire un bando. Secondo noi la pratica dell’affidamento diretto, di cui si è stra abusato fino al recente passato, non va bene. Soprattutto quando non viene utilizzata per vere “somme urgenze” ma per qualsiasi spesa per lavori, servizi o forniture. Il controllo diretto permette invece il contenimento della spesa e la richiesta dei preventivi a più aziende ci permette una scelta più selettiva nel caso di acquisti ed in questo caso in vera economia. Non riusciamo veramente a capire il perché di questa scelta, pur comprendendo lo sforzo degli uffici competenti nel seguire procedure burocratiche e l’allungamento dei tempi che si devono tenere sempre in considerazione. Ma con una giusta e consapevole programmazione il problema si risolve preventivamente. Mentre aggirare la procedura negoziata, anche in questo periodo di grossa crisi economica per il comune, significa avere le mani libere dalla burocrazia e dai tempi lunghi ma significa anche perdere il controllo sull’utilizzo del denaro pubblico.
Sarebbe stato il caso di non superare una certa soglia per l’affidamento diretto, molto inferiore ai 20 mila euro. Se per ricoprire le buche abbiamo speso circa 26mila euro di bitume, acquistato sul Mepa, non capiamo perché dovremmo abbandonare questa strada nel prossimo futuro.
Sappiamo che la legge impone alle amministrazioni comunali un tetto molto più alto per gli affidamenti diretti, nondimeno crediamo che – visto l’abuso che se n’è fatto in passato, un abuso che, complice anche la “somma urgenza” ha causato molti danni alle casse di questo comune, oggi non era proprio il momento di cambiare le regole del gioco visto che hanno avuto molti pregi nel far risparmiare realmente la pubblica amministrazione. Voteremo quindi contro questo regolamento e chiediamo che si abbassi significativamente la soglia prevista per gli affidamenti diretti.Domenico Miceli