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Renzi a Cosenza: scontri tra la polizia e i manifestanti

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COSENZA – Il premier Matteo Renzi è giunto a Cosenza in serata per la chiusura della campagna elettorale del candidato governatore Mario Oliverio e ad accoglierlo ha trovato una folla di precari riunitisi per contestarlo e chiedere impegni concreti per il loro futuro occupazionale. In piazza si sono riuniti i precari della giustizia della Cgil Fp e i percettori di ammortizzatori sociali in deroga che hanno esposto due striscioni alle transenne per poi recarsi in auditorium per ascoltare gli interventi mentre un altro gruppo di manifestanti è partito dal centro di Cosenza e ha raggiunto la zona dove si trova l’auditorium Guarasci che ospita la manifestazione.

Da un gruppo di manifestanti a circa duecento metri di distanza dall’auditorium che si è aggiunto alla protesta è partito un lancio di bottiglie e fumogeni contro le forze dell’ordine. I manifestanti hanno anche cercato di sfondare il posto di blocco istituito dalle forze dell’ordine che stanno presidiando la zona e che hanno risposto con una breve carica che è servita a bloccarne le intemperanze. Negli scontri tre poliziotti sono rimasti contusi in maniera lieve. Uno dei contestatori ha subìto contusioni più serie ed è stato portato in ospedale per le cure.

Altri manifestanti nel frattempo giunti sul posto indossano maschere con foto di Renzi e nasi di Pinocchio chiedendo «reddito, casa e lavoro». Alcuni reggono uno striscione con la scritta «Sblocca Renzi».

Nel corso della serata all’interno dell’Auditorium Renzi ha evidenziato come «tocca a noi prendere questa regione, toglierla dal pantano e consentire alle due Italie di avvicinarsi. Non si può chiedere a una delle due Italie di rallentare», aggiungendo, inoltre, che «le porte di palazzo Chigi saranno sempre aperte per chi porterà proposte per chi vuole cambiamenti radicali» senza dimenticare che «questa è una regione dove si gioca il futuro del Paese», e riguardo le prese di posizione del leader della Lega Matteo Salvini ha aggiunto che «è inutile che aspiranti statisti in camicia verde ci dicano che il sud è nelle condizioni di adesso perché è un fatto storico. Chi conosce la storia sa che il sud è stato mortificato dall’unificazione, un processo che ha mortificato terre che erano all’avanguardia».

Un pensiero è andato anche alla lotta alla criminalità per la quale Renzi ha puntualizzato come «va combattuta giorno per giorno, casa per casa, strada per strada. Dobbiamo fare in modo che non si dica che la Calabria è la regione della ‘ndrangheta. Se ciascuno ci mette il suo, anche le sfide più difficili possono essere vinte» per poi ricordare il proprio viaggia a Scalea in elicottero durante il quale «ho pensato a molte cose guardando la Calabria dall’alto ad esempio come il porto di Gioia Tauro potrebbe essere inserito nel sistema Paese».