banner bcc calabria

Renzi: ‘Bersani guarda troppo a sinistra’

banner bcc calabria

banner bcc calabria

Il rottamatore apre a Monti al Quirinale

Renzi: ‘Bersani guarda troppo a sinistra’

Il rottamatore apre a Monti al Quirinale

 

 

Pierluigi Bersani sta “lisciano il pelo” ad un mondo della sinistra militante e questo rischia di aprire la strada a qualche “coniglio che Berlusconi potrebbe tirare fuori dal cappello”. Così Matteo Renzi, nel corso di una intervista web su lastampa.it, commenta le prese diposizione del segretario Pd sui rapporti tra finanza e politica e sulle norme sulla scuola previste dalla legge di stabilità.

“Nell’ultima settimana ho visto segnali come la polemica sulla finanza e sulla scuola, mandati forse per lisciare il pelo” ad un elettorato di sinistra. “Ma in questo modo – dice Renzi – Bersani rischia di perdere in contatto con il Paese”. In questo modo una sorta di “frontismo” che potrebbe vedere al secondo turno delle primarie un’alleanza tra Bersani e Nichi Vendola, dice Renzi, “rischia di esserci già al primo turno”. “E – aggiunge – non vorrei che su questa base, essendo Berlusconi capace di tirare fuori dal cilindro un conisglio qualsiasi…”. Secondo il rottamatore ci sono “14 milioni di voti di persone indipendenti che scelgono la persona e non la qualificazione di sinistra o di destra. Chi è capace di prendere quei voti lì vince”. Uno degli obiettivi, aggiunge il sindaco di Firenze è anche “recuperare anche i grillini che sono altri nei sondaggi”. “Se Bersani dicesse ‘dimezziamo i parlamentari’ i grillini andrebbero a percentuali da prefisso telefonico”.

“Niente vieta che Mario Monti abbia per il futuro un ruolo politico importante”, non escluso il Quirinale, anche se “non c’é solo Monti. Lo dice Renzi nel corso dell’intervista su lastampa.it. “Nel caso di specie sarebbe un ruolo di autorevolezza che aiuterebbe ad andare nella logica che dice Francesco – ha spiegato Renzi riferendosi ad una domanda posta via email da un ascoltatore- ma non c’é soltanto Monti. Io sono uno dei pochi che non vota per il Quirinale. Chi sarà in Parlamento deciderà”.

“Ci dicono ‘voi non siete di sinistra’, insomma una specie di brutto anatroccolo della sinistra. Ma noi siamo una sinistra diversa dalla loro, siamo dentro dentro la tradizione americana e blairiana”, dice Renzi intervistato da Massimo Gramellini. “Il modello di partito di Bersani – ha spiegato Renzi – è ancorato alla tradizione socialdemocratica che pensa alle alleanze. E’ legittimo, ma è diverso da ciò che proprio il Pd aveva proposto al Lingotto e cioé la vocazione maggioritaria”. Quale sinistra? “Sogno una sinistra che pensi di più a bambini e giardini e un po’ meno alle cooperative di costruttori”, ha risposto il sindaco rottamatore.

E al prossimo congresso del Pd potrebbe candidarsi alla segreteria? “No grazie. Basta. Abbiamo già dato. Faccio questa battaglia e se va male resto nella mia città. Nessun premio di consolazione”. Quindi non farà il ministro in un eventuale governo Bersani, ma Bersani potrebbe fare il ministro di un governo Renzi? “Uno alla volta per carità. Per ora pensiamo a queste elezioni”.

“Un partito che è democratico non dovrebbe avere paura del confronto” e dopo le primarie non ci sarà alcuna “spaccatura”. “Anche se – spiega Matteo Renzi – lo dice qualcuno, ma certo non noi”. “Prima della campagna delle primarie – ha detto in una diretta web sul sito lastampa.it – sono stato a parlare in decine di feste del Pd e non ho trovato tra la gente quell’astio che ggi vedo in un gruppo dirigente che ha paura di perdere la seggiola”. Se vincerà le primarie avrà anche il sostegno di Fassina? “Non credo che disquisirà del nostro programma economico ma è un iscritto al Pd e sono convinto mi sosterra. In un partito si sta non perché si condivide tutto, ma molto. Se lo immagina – ha replicato Renzi a Massimo Gramellini che lo intervistava – il partito di Fassina?”.

La “vecchia generazione” del centrosinistra rischia di essere come “un vecchio centravanti davanti alla porta avversaria che non si è accorto però di essere in fuorigioco”: usa la metafora calcistica Renzi. Tra le cose che lo distinguono dal segretario del Pd Bersani, il sindaco di Firenze ha indicato la “visione del sogno”. “La vecchia generazione – ha spiegato – non può pensare che questo è il suo ultimo giro, ora o mai più. E’ come un centravanti che si trova davanti alla porta avversaria ma non si rende conto di essere in fuorigioco”. E poi, ha aggiunto, Bersani “da una parte difende le liberalizzazioni e dall’altra si scaglia contro la finanza facendo passare un messaggio di paura più che di coraggio”.