Renzi conferma la sua visita in Calabria e non teme le contestazioni Palazzo Chigi smentisce l'ipotesi della cancellazione: appuntamento solo rinviato, ma il viaggio al Sud avverrà entro la fine di novembre. E lui rilancia: «A dicembre Reggio ospiterà assemblea nazionale del Pd»
Nessuna «fuga dalla Calabria», secondo Palazzo Chigi. L’impegno preso da Matteo Renzi lo scorso agosto di recarsi in visita in alcune città del Sud, come Napoli e Reggio Calabria, sarà rispettato dopo il viaggio in Australia del premier (in programma a metà mese), entro la fine di novembre. Il premier era atteso per il 7 novembre, ma la data non ha trovato conferme e la Cgil era subito insorta: «Scappa perché non ha risposte».
Nessuna preoccupazione, replicano invece fonti della presidenza del Consiglio, per possibili contestazioni tanto è vero che nei prossimi giorni Renzi, come ha fatto lunedì a Brescia, sarà in Lombardia e in Liguria in diversi stabilimenti industriali. Anzi, nel corso della direzione nazionale del partito che si è tenuta in serata a Roma, Renzi, chiedendo un applauso per il neosindaco Giuseppe Falcomatà, ha pure aggiunto che l’assemblea nazionale del partito, in programma per il 13 dicembre, si terrà proprio a Reggio Calabria come «segno d’attenzione per le problematiche del territorio».
La conferma del viaggio in Calabria arriva proprio nel giorno in cui i precari calabresi sono tornati in strada paralizzando per ore strade e ferrovie. Una mattinata di rivolta, sospesa per l’annuncio, dato durante un incontro in prefettura a Catanzaro, di un vertice convocato a Roma per il 12 novembre con il sottosegretario Delrio.
La manifestazione è stata organizzata da Cisl e Uil. Un altro fronte dell’autunno caldo della Calabria è invece quello aperto dalla Cgil, che ha lanciato l’allarme Gioia Tauro, annunciando una protesta martedì 7 novembre e preparando una mobilitazione generale.
A promettere una nuova visita al Sud per il mese di novembre era stato lo stesso Matteo Renzi, nel corso del viaggio che il 14 agosto lo aveva portato tra l’altro a Reggio Calabria.
Anche in quell’occasione l’accoglienza non era stata trionfale, tanto che l’auto del presidente del Consiglio si era sganciata dal corteo e l’ospite illustre era dovuto entrare dalla porta di servizio della prefettura per evitare le contestazioni, causando la reazione di precari e disoccupati che urlavano all’entourage presidenziale: «Vergogna, conigli».
Quello era il terzo viaggio di Renzi in Calabria nella veste di premier. Il primo fu a Scalea, mentre il secondo, anch’esso a Reggio, si era caratterizzato per una curiosa protesta: tra la folla erano state distribuite banconote da 80 euro.