Resistenza e ricettazione, assoluzione dipendente Asp In primo grado l'uomo era stato condannato alla pena di due anni e sei mesi di reclusione
La Corte di Appello di Catanzaro in totale accoglimento delle richieste avanzate dal penalista Avv. Francesco Nicoletti, ha assolto il 60enne rossanese T.L., dipendente ASP, dai gravi reati di resistenza aggravata e ricettazione in concorso con altri due soggetti non identificati. In primo grado il Tribunale di Castrovillari aveva condannato l’imputato alla pena di anni 2 e mesi 6 reclusione.
I FATTI – I fatti si sono verificati su viale Regina Margherita, nell’area urbana di Rossano, dove una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Rossano – Legione Carabinieri Calabria – in servizio di pronto intervento, nel corso di un posto di controllo attuato in abiti militari e con autoradio di servizio, aveva intimato l’alt con la regolare paletta ad un’autovettura Fiat 500, poi risultata rubata, con all’interno tre individui. Secondo la ricostruzione, il conducente aveva dapprima rallentato la marcia azionando l’indicatore di direzione destro per accostare a margine della carreggiata ma poi, giunto a pochi metri da uno dei due militari, aveva repentinamente accelerato la marcia. L’investimento era stato evitato solo grazie al pronto spostamento dello stesso militare. Da qui aveva avuto inizio l’inseguimento, durante il quale il conducente della Fiat 500 aveva tenuto una guida spericolata mettendo in pericolo gli altri utenti della strada e gli stessi militari, percorrendo contromano e in senso vietato alcuni tratti e imboccando delle curve con ridotta visuale. Al termine dell’inseguimento, il conducente della Fiat 500 vistosi ormai raggiunto, aveva fermato il veicolo al centro della carreggiata ed era sceso tentando di darsi alla fuga insieme agli altri due occupanti. In due erano riusciti a dileguarsi, mentre il 60enne T.L. era stato bloccato dai carabinieri e tratto in arresto. Nel frattempo, veniva accertato che la Fiat 500 risultava provento di furto.
IL PROCESSO DI PRIMO GRADO – Nel corso del primo grado di giudizio dinanzi al Tribunale di Castrovillari, era stato escusso uno dei due miliari, il quale aveva ricostruito i fatti evidenziando che il controllo era avvenuto intorno alle 5,30 del mattino nel pieno centro abitato e descrivendo le concitate fasi successive alla intimazione dell’alt, comprese quelle relative al pericoloso inseguimento. Al termine del processo il Tribunale di Castrovillari aveva emesso una severa sentenza di condanna nei confronti dell’imputato, infliggendogli anni 2 e mesi 6 di reclusione.
IL PROCESSO DI SECONDO GRADO – La sentenza emessa dal Tribunale di Castrovillari è stata prontamente impugnata dalla difesa, dando il via al processo di secondo grado. All’esito della camera di consiglio dopo le discussioni finali, la Corte di Appello di Catanzaro, in riforma della sentenza di primo grado e in totale accoglimento delle richieste avanzate dall’Avv. Francesco Nicoletti, ha emesso una sentenza di assoluzione nei confronti dell’imputato.