Revoca divieto dimora Riace, Lucano si toglie peso dall’anima L'ex sindaco è rientrato nel centro reggino dopo il provvedimento del tribunale di Locri: "Il mio primo pensiero è riabbracciare mio padre perché ha resistito"
“Il mio primo pensiero è riabbracciare mio padre”. E’ questo il commento dell’ex sindaco di Riace, Domenico Lucano, della decisione del tribunale di Locri di revocare il divieto di dimora disposto a suo carico nell’ambito dell’inchiesta “Xenia” su presunte irregolarità nella gestione dei progetti di integrazione e accoglienza dei migranti. Nelle scorse settimane, il “Comitato 11 giugno”, insieme a molti esponenti politici e del mondo delle associazioni, avevano lanciato un appello, indirizzato tra gli altri al presidente della Repubblica Mattarella, affinché fosse consentito a Lucano di rientrare nel suo paese per vedere e assistere il padre 93enne, alle prese con gravi problemi di salute: il 23 agosto scorso, l’ex sindaco di Riace ha potuto incontrare il padre all’ospedale di Catanzaro, dove l’anziano è stato ricoverato per alcuni giorni. “Due giorni fa – ha detto ancora Lucano – mio papà è ritornato da Catanzaro e ha chiesto di me. E’ il mio pensiero, il mio primo pensiero, è di andare da lui, perché ha resistito. E’ ritornato dall’ospedale Catanzaro ed è bello che posso ritornare anche io a Riace”.
Lucano ha riferito la sua intenzione di “tornare subito a Riace appena mi sarà notificato il provvedimento del Tribunale di Locri “perché voglio tornare al mio paese da persona completamente libera”. Lucano ha descritto il suo stato d’animo nell’aver appreso della revoca della misura a suo carico. “Da una parte – ha spiegato Lucano – prevale la gioia dentro di avere ritrovato la libertà, dall’altra, però, c’è amarezza perché ho dovuto subire questo peso prima del processo. Io voglio affrontare il processo da persona libera, senza questo peso nell’anima. Ho cercato sempre e solo di fare il sindaco con l’obiettivo di riscattare il mio paese e la Calabria, dando speranza a tantissime persone, che si sono fermate a Riace per me, e questo mi dà grande orgoglio”.
“Mi spiace – ha poi sostenuto Lucano – che io e queste persone abbiamo vissuto quest’ultimo anno con profonda tristezza per il prevalere di atteggiamenti di cattiveria e disumanità ingiusti. E mi piace pensare che anche la revoca della misura nei miei confronti si inerisce nella nuova direzione che sui temi dell’immigrazione e dell’accoglienza si può aprire con il nuovo governo”.
L’ex sindaco di Riace ha così concluso il suo intervento: “Non provo alcun rancore, oggi è una bella giornata. Ho capito che non bisogna mai perdere la speranza e guardare anche alla sofferenza degli altri, che forse è più importante della nostra, ricordando che ci sono anche persone che subiscono ingiustizie anche più grandi di quelle che possiamo subire noi”.
Mimmo Lucano è arrivato a Riace dopo la revoca del divieto di dimora disposta dal Tribunale di Locri. L’ex sindaco, che era accompagnato da uno dei suoi difensori, l’avvocato Andrea Daqua, è stato accolto da alcune decine di persone, tra cui un gruppo di rifugiati rimasti in paese. “Sono contento – ha detto Lucano – di essere tornato a Riace. Mi ripropongo di continuare a fare del bene e di aiutare chi arriverà a Riace come rifugiato”. Lucano ha altresì riferito di essere intenzionato a dormire stanotte nella sua abitazione. “Devo verificare, comunque – ha detto – se la casa è agibile perché lo scorso inverno ha subìto danni a causa di alcune infiltrazioni piovane. Si tratta di problemi, comunque, che passano in secondo piano rispetto alla gioia di essere tornato finalmente nella mia Riace, un luogo che adoro e che rappresenta tutta la mia vita”.
Mario Oliverio, governatore Regione Calabria
“Sono davvero contento che Mimmo Lucano possa finalmente tornare nella sua Riace. Un Comune che, grazie a Mimmo, ha legato il suo nome ai valori alti del rispetto, della persona e dei diritti umani ed ha proiettato nel mondo la pratica dell’accoglienza come fattore costitutivo della civiltà. Oggi è una bella giornata di civiltà per la giustizia e la libertà”.