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Ribelli pronti ad assaltare il bunker di Gheddafi. Mistero sulla sorte del Raìs

Ribelli pronti ad assaltare il bunker di Gheddafi. Mistero sulla sorte del Raìs

| Il 22, Ago 2011

Tank raìs escono dal bunker e bombardano la capitale. Arrestati 3 figli del Colonnello

Ribelli pronti ad assaltare il bunker di Gheddafi. Mistero sulla sorte del Raìs

Tank raìs escono dal bunker e bombardano la capitale. Arrestati 3 figli del Colonnello

 

(ANSA) TRIPOLI – I ribelli libici si preparano a un assalto in forze verso il bunker di Muammar Gheddafi a Tripoli. Lo ha costato l’inviato Ansa all’ultimo checkpoint a nord del bunker del Rais. Numerosi ribelli accampati in un parco nei pressi del checkpoint si riposano in attesa dell’ assalto finale che, sostengono, verrà lanciato nelle prossime ore. La tensione è alle stelle, tanto che una raffica di mitra esplosa in segno di vittoria ha scatenato il panico e dato luogo a una mini sparatoria, con anche una mitragliatrice antiaerea ha esploso alcuni colpi. La strada da Zawiah e la capitale è completamente libera e nelle mani degli insorti. La caserma della 32/a brigata corrazzata guidata dal figlio 28.enne del rais, Khamis Gheddafi, è semidistrutta e al suo interno si levano colonne di fumo che spargono un odore acre. Una parte consistente di ribelli si sta dirigendo invece a sud verso l’aeroporto, dove sarebbero ancora in corso violenti scontri con i fedelissimi del Rais. Inoltre, continuano a mietere vittime a Tripoli i cecchini del Rais: tre i morti nelle ultime ore tra cui anche due bambini di 5-6 anni colpiti mentre sventolavano con il padre la bandiera dei ribelli. Lo ha constatato l’inviato ANSA a Tripoli. Scene di vera disperazione nella moschea nel quartiere Western Street di Tripoli quando le auto dei ribelli hanno portato i corpi senza vita prima di un giovane e poi di due bambini colpiti a morte dai cecchini di Gheddafi. Nel quartiere considerato sotto il controllo totale degli insorti la tensione è altissima e le auto dei giornalisti vengono deviate lungo strade che non si trovano sotto il tiro degli ultimi fedelissimi del rais, impegnati in una strenua resistenza. Le forze di Gheddafi hanno ingaggiato combattimenti con i ribelli nella località di Abu Kemash, al confine con la Tunisia, per impedire loro di arrivare al passo di Ras Jdir. E’ quanto riporta la televisione satellitare al Arabiya.

RIBELLI, PROCESSO EQUO PER GHEDDAFI – “Assicureremo a Gheddafi un processo equo, perché tutto il mondo possa vedere alla sbarra il più grande dittatore della Terra”: lo ha dichiarato il leader del Cnt Abdel Jalil, parlando in conferenza stampa a Bengasi, trasmessa in diretta da al Jazira. “I due figli di Gheddafi, Saif al Islam e Mohammed, sono nelle nostre mani in un luogo sicuro”, ha aggiunto Jalil. La guida politica dei ribelli libici ha spiegato che durante l’arresto di Mohammad c’é stato uno scontro a fuoco tra i ribelli e la sua guardia del corpo, con morti e feriti. “Mohammad e la sua famiglia tuttavia non sono stati colpiti” e ha sottolineato che al momento “non sappiamo dove sia il Rais; se è ancora in Libia o è riuscito ad uscire dal paese”. Al momento, ha fatto sapere Jalil, non ci sono negoziati tra i ribelli e la corte penale internazionale riguardo il figlio di Gheddafi, Saif al Islam, catturato ieri. Abdel Jalil ha anche detto che per ora nessuno è entrato nel compound di Gheddafi. Il Consiglio nazionale transitorio libico (Cnt) si prepara a trasferire la propria sede da Bengasi a Tripoli, ormai sotto “il controllo quasi totale” dei ribelli. “Prepariamo dei voli per Tripoli” da Bengasi, la roccaforte della ribellione, sottolineando tuttavia che “alcune sacche di resistenza ostacolano questi piani”. “Ma se Dio vuole – ha aggiunto – le elimineremo nelle prossime 48 ore”. Gli abitanti di Tripoli e i ribelli che da ieri controllano di fatto la città hanno cambiato nome alla Piazza Verde, simbolo del regime di Gheddafi, ribattezzandola ‘Piazza dei Martiri’. E’ quanto riportano diversi media arabi e gli stessi ribelli su Twitter, attraverso il network ‘Shabab Libya’ (i giovani libici, in arabo). La piazza, ieri teatro di scontri, ha visto secondo il sito di Al Jazira festeggiamenti fino all’alba. Il primo ministro libico Baghdadi al Mahmoudi è in Tunisia. Lo riferisce la tv al Jazira. Secondo testimoni oculari il premier è arrivato ieri sull’isola tunisina di Djerba. Lo dice la tv al Arabya. Con Mahmoudi vi sarebbe anche un altro dirigente della tv libica. I ribelli libici a bordo di camion, auto e pick-up stanno convergendo in massa dall’ovest di Tripoli verso il centro della capitale , brandendo armi e suonando i clakson. Lo affermano testimoni.

INVIATO ANSA; FESTA A ZAWIAH, DURI SCONTRI A TRIPOLI – E’ festa a Zawiah, la città dei Martiri riconquistata dai ribelli pochi giorni fa, mentre a Tripoli sono in corso duri combattimenti nei dintorni del compound di Muammar Gheddafi. Nella città a circa 50 chilometri a ovest della capitale centinaia di auto con i vessilli dei ribelli festeggiano la vittoria suonando clacson e intonando canti per la fine del regime. A bordo tante donne e bambini con dipinti sul volto i colori della bandiera ribelle. A Tripoli intanto testimoni riferiscono di duri scontri nei pressi dell’hotel Rixos, la ‘perla’ di Gheddafi in cui sono stati ospitati per mesi i giornalisti accreditati, dove è in corso un duro confronto tra gli insorti e i fedelissimi del Rais: a colpire sono soprattutto i cecchini, ma non mancano i colpi di mortaio o artiglieria e gli scambi con armi pesanti soprattutto carri armati. Nella città regna l’incertezza più totale non essendoci una vera e propria linea del fronte visto che gli uomini di Gheddafi si sono sparpagliati in piccoli gruppi e mettono in atto una tattica da guerriglia. Le forze leali a Gheddafi hanno carri armati vicino al porto di Tripoli e al compound del rais. Lo ha riferito un ufficiale dei ribelli. Khamis Gheddafi, uno dei figli del rais, comandante della 32/a brigata, guida forze governative verso il centro di Tripoli. Lo riferisce la tv Al Arabiya, citando fonti dei ribelli. Secondo la tv panaraba, le truppe sono partite dal compound di Gheddafi di Bab al-Aziziya. Ieri sera i ribelli libici sono entrati a Tripoli, fino alla Piazza Verde, accolti da una folla festante. La Guardia repubblicana di Gheddafi si è arresa. “Siamo pronti a negoziare col Cnt”, aveva detto un portavoce del regime. “A patto che Gheddafi se ne vada”, la risposta del governo ribelle. Del raìs per ora nessuna traccia. Le truppe di Gheddafi continuano a combattere contro gli insorti e controllano il 15-20% di Tripoli, ha detto un portavoce dei ribelli alla tv al Jazira. ”Controllano quattro aeree della capitale che rappresentano solo il 15-20% della citta”’, ha detto il ribelle identificato come ‘Nasser’. Fonti dei ribelli anti Gheddafi hanno detto che dall’aeroporto a sud della capitale truppe fedeli al rais coadiuvate da mezzi blindati e alcuni tank si stanno dirigendo verso la capitale. Scontri sono in corso anche in altre parti della citta’ e vi sono feriti tra le file dei ribelli: lo riferiscono all’Ansa fonti dei rivoltosi.  

FONTE DIPLOMATICA, GHEDDAFI ANCORA NEL SUO BUNKER – Il colonnello Muammar Gheddafi e’ ancora nella sua residenza di Bab Al-Aziziya a Tripoli. Lo ha detto un diplomatico nella capitale libica che lo ha incontrato nelle ultime due settimane. ”E’ sempre a Tripoli e si trova nel suo bunker di Bab Al-Aziziya”, ha detto il diplomatico che ha voluto mantenere l’anonimato.

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