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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 08 SETTEMBRE 2024

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“Ricerca gas e petrolio: Regioni abbiano ruolo centrale” Lo afferma in una mozione depositata in Consiglio regionale il presidente della Commissione regionale antindrangheta, Arturo Bova

“Ricerca gas e petrolio: Regioni abbiano ruolo centrale” Lo afferma in una mozione depositata in Consiglio regionale il presidente della Commissione regionale antindrangheta, Arturo Bova
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Le Regioni, nella loro essenza di enti di ‘governo del territorio’ e di rappresentanti delle comunità locali, devono avere un ruolo centrale nelle attività di ricerca e di coltivazione di gas e petrolio. E non solo a terra, ma anche in mare, come previsto dalle Convenzioni internazionali”. Lo afferma in una mozione depositata in Consiglio regionale il presidente della Commissione regionale antindrangheta, Arturo Bova.

“Resto convinto – e di questo ne farò massimo impegno – che vada raccolta e valorizzata l’iniziativa del Comitato nazionale ‘No Triv’, di 148 associazioni e comitati e 135 personalità della cultura, della politica e di scienziati, finalizzata a reintrodurre per legge il ‘Piano delle Aree’, necessario a mettere un freno alla corsa alle fonti fossili e restituire centralità alle Regioni. Lo strumento del ‘Piano delle Aree’ – sottolinea Arturo Bova – soppresso dalla Legge di stabilità 2016 con l’obiettivo di svincolare le istanze delle multinazionali dai limiti della pianificazione che avrebbe essere dovuto essere messa a punto con il Piano, è volto a far si che le attività di ricerca e di coltivazione di gas e petrolio siano consentito solo sulla base di una pianificazione, che tenga conto dei diversi interessi economici ed ambientali esistenti e che tuteli le aeree territoriali più fragili del Paese, sulla base di criteri scientifici e di dettagliate procedure metodologiche, garantendo al contempo i necessari processi di coinvolgimento e di partecipazione democratica, come sanciti dalla Convenzione di Aahruus.

Introdurre dunque il Piano delle Aree – continua Bova – significa fissare uno strumento di programmazione, regolamentazione e razionalizzazione delle attività estrattive che mira a rafforzare il ruolo delle Regione, estendendo anche al mare le previsioni del Piano, entro ed oltre le dodici miglia, e prevedendo che n assenza del Piano non possa essere richiesto e rilasciato alcun titolo. Tenuto, inoltre conto, degli obiettivi di Strategia energetica nazionale alla luce degli accordi scaturiti dalla Conferenza di Parigi – prosegue Arturo Bova – e tutto ciò premesso, chiedo al presidente del Consiglio regionale di farsi promotore presso la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, di una iniziativa di legge da presentare al Parlamento, condivisa dai Consigli regionali, riguardante la richiesta di modifica del provvedimento ‘Sblocca Italia’, ai fini della reintroduzione del così detto ’Piano delle Aree’, quale strumento di programmazione primaria; chiedo al Presidente della Giunta regionale di farsi portavoce presso il Governo nazionale della necessità di dotare il Paese di uno strumento di pianificazione, il ‘Piano delle Aree’, in grado di identificare quali aree del territorio e del mare debbano essere definitivamente e stabilmente sottratte alla disponibilità delle compagnie petrolifere, prevedendo che a decidere siano anche le Regioni e le comunità locali interessate”.