Ricerca della verità sul caso Sissy, sit-in di protesta a Roma Sindacato di Polizia Penitenziaria, famiglia della ragazza e comitato civico "Sissy, la Calabria è con te" manifesteranno giovedì davanti la sede del Dap per chiedere giustizia per la taurianovese
di Nelly Dogali
“Noi non ci rassegniamo e vogliamo la verità sulla morte della nostra collega”: lo ha detto il segretario generale del sindacato della Polizia Penitenziaria, Aldo Di Giacomo, promotore della manifestazione per chiedere giustizia e verità per Sissy, che si terrà giovedì 29 agosto, davanti alla sede del Dap a Roma. Insieme ai colleghi, non si arrende neanche la famiglia e il comitato civico “Sissy, la Calabria è con te”, che parteciperanno a questa battaglia di giustizia. È impossibile accettare il totale disinteresse del Governo sulla vicenda di Sissy ed in generale sulle condizioni di lavoro del personale penitenziario.
Sono ancora molti gli interrogativi rimasti irrisolti sulla vicenda, nonostante siano passati più di due anni dal ferimento di Sissy all’ospedale civile di Venezia, da quando la famiglia si è imposta sull’impossibilità dell’ipotesi che la taurianovese si fosse suicidata quando la Procura di Venezia l’aveva a lungo vagliata come unica pista possibile, da quando il Ministero di Grazia e Giustizia si era impegnato ad accelerare il processo investigativo e sono state avviate nuove indagini sui punti più oscuri della vicenda: la lista delle celle alle quali era agganciato il cellulare, il dna sull’arma, il computer inattivo, l’assenza di sangue sulla parte finale della pistola, sulle denunce sul presunto traffico di stupefacenti all’interno del carcere in cui Sissy prestava servizio. Nulla però ancora si sa di concreto sulla morte di Sissy.
Di Giacomo aggiunge: “Per noi questo, purtroppo, è solo un caso del totale disinteresse del Governo e della politica sulle condizioni di lavoro e di vita del personale penitenziario e sull’emergenza del sistema penitenziario”. Una mobilitazione, quindi, necessaria per sensibilizzare l’opinione pubblica e riaccendere i riflettori sul caso di Sissy rimasto senza risposte chiare, ancora senza colpevole e per proseguire con un nuovo sit-in della campagna “Noi vittime, Loro carnefici” che durante l’estate ha promosso manifestazioni davanti a gran parte dei carceri del Paese.