Ricostruita la guerra di mafia a Lamezia, 14 arresti Operazione antimafia della Polizia di Stato di Catanzaro e dello Sco nei confronti di esponenti di spicco delle cosche di 'ndrangheta Iannazzo e Cannizzaro-Daponte
LAMEZIA TERME (CATANZARO) – Nuovo colpo alle cosche di Lamezia Terme legate alle famiglie Iannazzo, Cannizzaro e Daponte. La polizia di Catanzaro ha eseguito 14 arresti per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio, estorsione e traffico di armi. Le persone arrestate erano state tutte condannate, nei giorni scorsi, con il giudizio abbreviato, a pene significative in quanto ritenuti responsabili di associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio, estorsione e traffico di armi grazie all’operazione “Andromeda”.
Le nuove attività investigative, coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro, con il procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri e il pm Elio Romano, con la supervisione del procuratore capo Nicola Gratteri, avevano già permesso di accertare le responsabilità degli arrestati in ordine a numerosi episodi estorsivi a carico di imprenditori. Le indagini dei poliziotti della squadra mobile, coordinati dal Servizio Centrale Operativo, avevano già permesso di accertare le responsabilità dei soggetti arrestati in numerosi episodi estorsivi a carico di imprenditori. E’ stato accertato, inoltre, secondo quanto reso noto dalla polizia, l’accordo formalizzato attraverso veri e propri summit mafiosi tra la cosca Iannazzo e quella dei Giampà di spartizione dei proventi del racket, secondo un collaudato sistema operativo.
Tra le contestazioni ci sono anche quelle relative agli omicidi della guerra di mafia su Lamezia Terme. In particolare, l’omicidio di Antonio Torcasio, nel maggio del 2003, suscitò particolare clamore in quanto compiuto nelle vicinanzne del Commissariato di polizia di Lamezia Terme, mentre quello di Vincenzo Torcasio, che causò il grave ferimento di Vincenzo Curcio, fu realizzato nel mese di luglio 2003 davanti ad una paninoteca di Falerna, alla presenza di numerose persone.
“Entrambi gli episodi – afferma la polizia – si inquadravano in una strategia criminale volta a mantenere, da parte delle cosche Iannazzo e Cannizzaro-Daponte, l’esclusivo controllo del territorio di gran parte del comprensorio di Lamezia Terme, anche attraverso l’eliminazione fisica degli esponenti di spicco della cosca avversa Cerra-Torcasio-Gualtieri, attiva soprattutto nel campo delle estorsioni”.
Tra gli arrestati c’è anche Vincenzo Torcasio, alias “Giappone”, la cui pagina facebook ha creato polemiche per i 18 mila like dopo la sua condanna a 30 anni nel processo Andromeda per concorso nell’omicidio di Antonio Torcasio. Vincenzo Torcasio era in libertà e ora è tornato in carcere.