Riforma della giustizia prioritaria per salvare la stragrande maggioranza dei magistrati, succubi di una minoranza specializzata nella “pesca a strascico”. VIDEO Troppi gli errori giudiziari che hanno distrutto vite umane e aziende. Serve equilibrio
redazione | Il 22, Dic 2024
Di Luigi Longo
Troppi gli errori giudiziari, dal caso Ida’ ad Antonio Messina, fino a Sebi Romeo, per completare l’opera finiscono nel tritacarne della malagiustizia, cittadini e imprenditori che lottano per tenere in vita le loro aziende con sacrifici enormi. Indispensabile la riforma della polizia giudiziaria, c’è un piccolissima parte che lavora con il metodo della pesca a strascico…distruggono tutto dalle vite delle persone alle aziende. Fermare questi irresponsabili deve essere una stessa priorità della stragrande maggioranza della polizia giudiziariza che lavora nel pieno rispetto delle leggi e delle persone sottoposte ad indagine. Ai Pm di non limitarsi a mettere la firma …ci rendiamo conto che quando hanno sotto gli occhi migliaia di pagine, viene difficile non firmare…ma poi ci si accorge che quello scritto si tratta per la gran parte delle volte di un copia ed incolla senza nessun senso. Voglio ricordare a tutti la mia vicenda giudiziaria del 2009. Per la procura di Roma, ” non potevo diventare a quei livelli nel porto di Gioia Tauro, senza l’apporto della cosca Piromalli-Molè, da come si evince dagli atti cent’anni di Storia “. Una bufala confezionata dalla polizia giudiziaria al Pm. Io nel procedimento “cent’anni di Storia ” insieme all’ex sindaco di Gioia Tauro Aldo Alessio eravamo i testimoni principe della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. Un errore madornale, privando la nostra libertà la vita delle nostre aziende. Quattro anni per mettere fine al processo chiesto dal vecchio Pm addirittura con il giudizio immediato. Alla fine tutti assolti perché il fatto non sussiste con motivazione contestuale, definitiva in primo grado e sul mio caso specifico il tribunale chiede alla procura di inviare le carte a Perugia, foro competente per i magistrati di Roma, per mandare a processo gli inquirenti per aver falsificato le intercettazioni. L’amara constatazione, ci sono alcuni della polizia giudiziaria, che non perdono il vizietto…ci riprovano!