Riforma della Pac: Confagricoltura Reggio preoccupata per l’impatto della riduzione degli aiuti
redazione | Il 07, Mar 2014
“In base ad un proiezione sui criteri di applicazione delle risorse evidenzia come i settori che maggiormente potrebbero risentire della riduzione del valore dei titoli risultano essere il comparto olivicolo e agrumicolo, ovvero le filiere agricole più importanti del tessuto agricolo reggino”
Riforma della Pac: Confagricoltura Reggio preoccupata per l’impatto della riduzione degli aiuti
“In base ad un proiezione sui criteri di applicazione delle risorse evidenzia come i settori che maggiormente potrebbero risentire della riduzione del valore dei titoli risultano essere il comparto olivicolo e agrumicolo, ovvero le filiere agricole più importanti del tessuto agricolo reggino”
Il rischio di tagli che si profila nel sostegno diretto che subirebbero le aziende olivicole e agrumicole della nostra provincia nell’ambito delle scelte di riforma della PAC, sarebbe catastrofico per l’intero sistema economico ed occupazionale della nostra provincia. Appare pertanto stringente l’adozione di tutte le misure compensative attivabili a livello nazionale per attenuare i disastrosi effetti per le imprese agricole. A lanciare il grido di allarme è la Confagricoltura Reggio Calabria attraverso il suo Presidente Antonino Lupini.
Sui criteri di applicazione delle varie opzioni demandate agli Stati membri, Confagricoltura Reggio Calabria ha svolto una serie di approfondimenti attraverso degli incontri e focus mirati con le aziende associate riguardo le questioni di maggior rilevanza da cui è emersa la necessita di armonizzare gli interventi previsti per i singoli comparti produttivi nell’ambito dei due diversi pilastri della Politica Agricola Comunitaria.
Tra questi, sicuramente, – sostiene Lupini – assumerebbero particolare rilevanza il pagamento accoppiato, la gradualità nel sistema di convergenza interna, la convergenza parziale con la soglia di perdita al 30%, un modello di regionalizzazione per regioni amministrative, che riconoscano alle zone olivetate e agrumetate un sostegno specifico. Un’altra possibilità contemplata dai regolamenti è il calcolo del pagamento del greening a livello aziendale, in funzione del pagamento di base, e non nazionale o regionale.
L’impianto generale della nuova PAC – sottolinea Lupini – demanda ai singoli Stati una serie di decisioni, all’interno delle opzioni previste dai regolamenti europei, riguardo un numero piuttosto ampio di scelte applicative. Aldilà del loro numero – evidenzia Confagricoltura Reggio Calabria -, appare fondamentale sottolineare come alcune delle scelte in oggetto riguardino aspetti di importanza strategica, con la conseguenza che le decisioni assunte a livello regionale e nazionale potranno influenzare in maniera determinante l’impatto della nuova PAC, in particolare il primo pilastro, sul comparto agricolo provinciale e sulle singole aziende.
Nel mentre sul primo pilastro, afferente la politica dello sviluppo rurale (PSR), l’accordo raggiunto in conferenza Stato – Regioni in termini di ripartizione del budget finanziario si può considerare soddisfacente, rimane ancora tutto da decidere sull’applicazione dei criteri riferiti al primo pilastro, aiuti diretti.
Il nostro obiettivo – mette in evidenza il Presidente di Confagricoltura Reggio Calabria Antonino Lupini – da quanto emerso dagli incontri con le imprese associate, è quello di mantenere i premi PAC su un livello simile a quelli attualmente erogati.
Questa esigenza trova le proprie giustificazioni nella rilevanza che i finanziamenti erogati nell’ambito del primo pilastro della politica agricola comunitaria rivestono ai fini della formazione del reddito delle aziende agricole in un momento di crisi economica che caratterizza il comparto agricolo della nostra provincia.
Confagricoltura Reggio Calabria in base ad un proiezione sui criteri di applicazione delle risorse evidenzia come i settori che maggiormente potrebbero risentire della riduzione del valore dei titoli risultano essere il comparto olivicolo e agrumicolo, ovvero le filiere agricole più importanti del tessuto agricolo reggino.
Nel merito dei criteri di applicazione delle risorse riferite al primo pilastro, regime dei Pagamenti Diretti, Confagricoltura Reggio Calabria ritiene fondamenta che la Regione Calabria si orienti verso una scelta di regionalizzazione dei pagamenti basata sull’area amministrativa prevedendo, all’interno del territorio regionale, un pagamento differenziato fra le colture di maggiore interesse, tenuto conto dei costi di produzione che le imprese devono sostenere, sia in termini di occupazione che di acquisto di mezzi tecnici. Attualmente, conclude Lupini, nei bilanci aziendali assume un peso consistente il sostegno erogato dalla Politica Agricola Comune, con valori medi regionali compresi tra il 30% nel caso delle grandi aziende e il 50% per quelle piccole. Questi dati evidenziano un grave limite per l’olivicoltura e l’agrumicoltura reggina, confermando una forte dipendenza dagli aiuti disaccoppiati attualmente erogati. Da ciò si deduce il notevole peso sui due più importanti comparti agricoli che assumeranno le scelte nazionali sulla riforma della Pac.