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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 01 DICEMBRE 2024

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Riforma Giustizia, Tribunale Palmi a rischio soppressione L'Ordine degli avvocati contrario al progetto che penalizzerebbe gli Uffici giudiziari reggini

Riforma Giustizia, Tribunale Palmi a rischio soppressione L'Ordine degli avvocati contrario al progetto che penalizzerebbe gli Uffici giudiziari reggini
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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Palmi, presieduto dall’avv. Francesco Napoli, vista la relazione della commissione istituita dal Ministro della Giustizia sul riordino della geografia giudiziaria, atteso che i criteri suggeriti si risolvono sostanzialmente in tagli lineari di alcune Corti di Appello e, in prospettiva, di alcuni Tribunali basati prevalentemente sul rapporto dimensione/abitanti del distretto, sui carichi di lavoro e su un impalpabile criterio della “specificità territoriale del bacino di utenza”, considerato che detti criteri appaiono superficiali, assolutamente inidonei al raggiungimento degli obiettivi prefissati e decisamente penalizzanti per gli operatori del settore Giustizia e dell’utenza in genere, ha deciso di porre in essere opportune iniziative al fine di scongiurare gli effetti obiettivamente dannosi che il recepimento di detti criteri comporterebbe sul sistema “Giustizia” e, in particolare, sulla Corte di Appello di Reggio Calabria nell’immediato e, in prospettiva, sul Tribunale di Palmi, a rischio soppressione.
Il progetto di riforma che, se recepito, penalizzerebbe gli Uffici giudiziari reggini, risulta avulso e lontano dalla realtà quotidiana delle aule di giustizia, si fonda su limitati indicatori numerici a discapito di ultronei elementi quali, a titolo di mera esemplificazione, il tasso ed il tipo di criminalità insistente sul territorio e la complessità dei processi per numero di imputati e gravità dei reati, l’insostenibilità delle procedure di trasferimento dei detenuti in sede giudiziaria distante dalle Carceri di Reggio San Pietro, Reggio Arghillà, Locri, Palmi, Laureana; la mancata piena attuazione del processo telematico in tutti i settori del sistema, l’edilizia giudiziaria, i costi per l’adeguamento della sede accorpante ovvero, ipotesi più plausibile, i costi di locazione di nuove strutture, i sistemi viari e di collegamento pubblici; il carico di lavoro del settore civile che verrebbe riversato in tutta la sua problematicità sulla sede accorpante, inadeguata strutturalmente a sostenerne il peso, col rischio concreto – o meglio, la certezza – di definitivo collasso della funzione giurisdizionale in materia.
Evidenziato che il mero accorpamento con soppressione lineare di sedi, sia in riferimento alle Corti di Appello che ai Tribunali, appare criterio, oltre che inutile, dannoso per la soluzione del problema “Giustizia”, il Consiglio dell’Ordine ha deliberato di evidenziare pubblicamente la negatività delle proposte contenute nella relazione della commissione ministeriale, specie per le probabili ricadute dannose sul distretto di Corte di Appello di Reggio Calabria e di invitare i Consigli dell’Ordine di Reggio Calabria e Locri ad un incontro congiunto per valutare la possibilità di un’azione comune di protesta e di proposta, riservando comunque ogni concreta ed incisiva azione per scongiurare gli effetti devastanti che il recepimento dei criteri delineati dalla commissione ministeriale comporterebbe.