Rigoli vs Romeo: ci diamo una calmata?
redazione | Il 03, Set 2011
La querelle (forse) infinita
Rigoli vs Romeo: ci diamo una calmata?
La querelle (forse) infinita
Cosa succede in città? Ce lo siamo chiesti molte volte in questi ultimi giorni e continuiamo ancora a chiedercelo in modo molto preoccupante e soprattutto “desolante”.
Come redazione di un giornale che ha sede a Taurianova abbiamo fatto una seria riflessione in merito alla “diatriba” scaturita all’indomani del ritrovamento di una busta con proiettili recapitata al consigliere di minoranza Giuseppe Rigoli. Da lì una serie di accuse reciproche a colpi di comunicati stampa che poco hanno di nobile nell’arte di un politico e della politica stessa.
Ma siamo davvero in un paese fatto di “grilli salterelli”, “compari” ed (aspiranti) “imperatori”? Noi non lo crediamo, anzi, pensiamo che molte cose se fatte con la dovuta correttezza e rispetto delle proprie posizioni, questa città potrà risorgere dalle sue stesse ceneri.
Abbiamo dato spazio in modo completo e senza alcuna censura di servizio a tutti i comunicati stampa, sia del consigliere Rigoli che del sindaco Romeo, e lo abbiamo fatto apposta per far vedere il senso di così tanto astio, quando invece bastava semplicemente condannare un simile gesto vile, becero e preoccupante quale sia una busta con dei proiettili. Ma non è stato così e gli animi si sono esasperati a tal punto che nelle varie missive si è anche entrati nelle beghe personali. Così non va bene!
Come non va bene nemmeno il fatto sulle “verità”, sì proprio le verità, quelle che sono utilizzate come vuoti a perdere o nel migliore dei casi usate a proprio uso e consumo, noi a questo gioco non ci stiamo. Come organo di informazione che ha sempre mantenuto la sua parte imparziale ed accolto ogni sfuriata del “personaggio” di turno pubblicandone la notizia, abbiamo anche noi diritto ad una sana verità. D’altronde è il nostro lavoro, quello di elaborare fatti con verità acclarate e definite. Noi non siamo per quelle verità “esagerate” e quindi più credibili come diceva Fuster. No. Noi siamo per le verità e basta! Perché esse sono sinonimo di rispetto per chi ci legge e per chi ci segue, e visto che sono davvero tantissimi ad un anno dalla nascita di questa testata giornalistica, è importante e doveroso alcune cose dirle nel rispetto delle condizioni di linearità e di giusta causa.
I fatti. Questo comune a detta di molte carte sia della magistratura contabile che della prefettura fino ad arrivare ai vari commissari prefettizi che lo hanno amministrato, si è accertato che non gode di buona salute. E la “malattia” sono state le diverse amministrazioni che si sono succedete negli ultimi 15 anni a questa parte (nessuno escluso). E questo nessuno potrà mai smentirlo.
Dopo quasi un decennio di amministrazione di Rocco Biasi c’è stato l’avvento di Domenico Romeo. Cause gravi accertate da una commissione di accesso inviata dall’allora prefetto Musolino a causa di alcuni episodi “strani” che hanno fatto da scenario, riguardanti alcuni gravi attentati ai danni degli amministratori dell’epoca fino alla sfiducia del sindaco Romeo da parte di alcuni componenti della sua stessa maggioranza (con altrettanti consiglieri vicini all’ex sindaco Biasi). Dopo l’accertamento della commissione di accesso veniva sciolto il consiglio comunale con sindaco Domenico Romeo, ai sensi dell’art. 143 del D.Lgs 267/2000 (Art. 143 – Scioglimento dei consigli comunali e provinciali conseguente a fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso. Responsabilità dei dirigenti e dipendenti), dal Ministro degli Interni Maroni e dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il resto è aria fritta.
Ora, veniamo a giorni nostri. Le ultime elezioni amministrative hanno dato per volontà del popolo la vittoria a Domenico Romeo nuovamente alla guida della città, bocciando al ballottaggio Giuseppe Rigoli. Il popolo sovrano ha scelto così e questa scelta va rispettata “senza se e senza ma” da tutti quanti.
Possiamo per una volta affrontare tutti insieme una condizione amministrativa, ognuno con il proprio ruolo in maniera giusta, libera, democratica e possibilmente senza insultarsi a vicenda?
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