Rinviati a giudizio l’ex sindaco di Molochio, l’attuale primo cittadino e due impiegati comunali
redazione | Il 12, Feb 2011
Per Giuseppe Mezzatesta, Beniamino Alessio, Giuseppe Ambesi e Antonio Bornino l’accusa è di abuso di ufficio
Rinviati a giudizio l’ex sindaco di Molochio, l’attuale primo cittadino e due impiegati comunali
Per Giuseppe Mezzatesta, Beniamino Alessio, Giuseppe Ambesi e Antonio Bornino l’accusa è di abuso di ufficio
PALMI – La prima fase processuale, che vede coinvolti lex sindaco di Molochio Giuseppe Mezzatesta, lattuale primo cittadino Beniamino Alessio e gli impiegati comunali Giuseppe Ambesi e Antonio Bornino, si è conclusa con il rinvio a giudizio di tutti e quattro. Il gup Daniela Tortorella ha infatti accolto quasi tutte le richieste del pubblico ministero Emanuele Crescenti, decidendo di rinviare a giudizio tutti gli imputati per abuso di ufficio e di assolvere invece Bornino solo dallaccusa di falso ideologico. Quella che è approdata in tribunale e che ora passerà in dibattimento è una vicenda, cominciata nel 2004 e sviluppatasi allinterno del Comune di Molochio. Secondo la Procura, proprio nel 2004, lallora sindaco Giuseppe Mezzatesta, difeso dallavvocato Giuseppe Milicia, con un atto di giunta, aveva trasferito in maniera illegittima il vigile urbano Angelo Cosmano (difeso dallavvocato Francesco Cardone) dalla polizia municipale al settore tecnico, con la conseguente decurtazione dello stipendio. Coinvolto con la stessa accusa nella vicenda, che vede Cosmano parte lesa e civile, anche Ambesi, pure esso difeso da Milicia. Lo stesso da tempo era in rotta con Cosmano, per la conduzione della polizia municipale e per alcuni procedimenti disciplinari contro questultimo. Nel 2005, divenuto sindaco Beniamino Alessio, ecco spuntare una vicenda simile. Ad essere presunta vittima dellabuso dufficio questa volta è lo stesso Giuseppe Ambesi. Secondo la Procura, Alessio (difeso dallavvocato Gaetano Callipo) di concerto con Bornino, il cui difensore è Andrea Alvaro, avrebbe soppresso il IV settore di vigilanza, spostando Ambesi allufficio anagrafe. Indignato Ambesi, secondo la ricostruzione dei fatti, durante una conversazione telefonica, avrebbe mandato a quel paese il sindaco Alessio, pronunciando le parole: «Ma vaffan ., cu caz . ti cridi ca sì, stortu i mer .!». Alessio ha quindi querelato Ambesi che, dovrà rispondere anche di ingiuria.
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