“Riordino rete ospedaliera Crotone è uno tsunami” Lo dichiara la consigliera regionale di Calabria in Rete, Flora Sculco
Se per la Calabria il decreto n. 30 emesso dal Commissario per il Piano di rientro suona come un’ennesima e intollerabile prevaricazione, la riorganizzazione della rete ospedaliera, così com’è stata congegnata, per Crotone e il suo territorio ha l’effetto di un vero e proprio tsunami”. E’ l’opinione della consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco che aggiunge: “Mentre diventa ormai non più rinviabile una seduta del Consiglio regionale sulla sanità, come più volte inascoltata ho richiesto prevedendo che senza una decisa e unanime alzata di scudi si sarebbero assunte scelte cosi dirompenti, è altrettanto urgente che il sindaco Vallone convochi, con immediatezza, la conferenza dei sindaci. Le scelte della Struttura commissariale – sottolinea Flora Sculco – assunte senza alcuna considerazione dei bisogni reali di sanità pubblica e privata e senza la benché minima consultazione, hanno inferto al sistema pubblico della sanità crotonese ferite gravi e profonde, per cui è necessario attivare la mobilitazione dell’intero territorio. C’è da rivendicare, per territori come il crotonese, non solo i posti letto promessi per nefrologia al San Giovanni di Dio dal Commissario, la struttura complessa di nefrologia e dialisi, di microcitemia e dermatologia, ma occorre anche difendere i Livelli essenziali di assistenza e addirittura respingere, con una corale manifestazione di sdegno, l’insana idea di trasformare l’Ospedale crotonese in un pronto soccorso”. Conclude la consigliera regionale: “Abbiamo già visto, in altre circostanze anche recenti, che in questo scenario di accesa contrapposizione di poteri e di commistione di competenze che vedono la Struttura commissariale agire unilateralmente, soltanto la ferma volontà del popolo calabrese, dei lavoratori e dei cittadini che indignati decidono di farsi sentire, può fare da argine alle provocazioni e ristabilire un minimo di ordine e di rispetto della legalità. Al Consiglio regionale spetta ora il compito di affrontare queste tematiche sulla base di una discussione serie che si concluda con un documento dai toni univoci e da approvarsi all’unanimità”.