Riprende a Reggio il processo all’ex ministro Scajola accusato di aver favorito la latitanza di Matacena Riprende il processo scaturito dall'operazione che nel maggio scorso ha portato all'arresto dell'ex ministro Claudio Scajola con l'accusa di aver agevolato la latitanza dell'ex deputato di Forza Italia e imprenditore reggino Amedeo Matacena
REGGIO CALABRIA – A distanza di 8 mesi dal giorno dell’arresto prosegue la fase processuale dell’inchiesta che ha portato inizialmente in carcere l’ex ministro Claudio Scajola, in corso dinnanzi al Tribunale di Reggio Calabria, che vede Scajola imputato per procurata inosservanza di pena a favore dell’ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena, latitante a Dubai dopo la condanna a 5 anni, (recentemente ridotti a 3 dalla Cassazione), per concorso esterno in associazione mafiosa.
Scajola, come sempre da quando è iniziato il processo, è in aula con i suoi legali, gli avvocati Elisabetta Busuito e Patrizia Morello. L’udienza, dopo il rinvio di dicembre, è ancora dedicata alla deposizione di un teste chiamato a deporre dal pm Giuseppe Lombardo: il vice questore aggiunto Leonardo Papaleo, già in forza alla Dia di Reggio Calabria, il quale, nel corso della scorsa udienza, aveva ricostruito la storia dell’indagine che è all’origine del processo. Scajola, insieme con altre persone, era stato arrestato nel maggio scorso nel corso dell’operazione della Dia di Reggio Calabria denominata “Breakfast”.