Rischio di dipendenza da alcol solo con l’odore Secondo un nuovo studio basta veramente poco per resistere alla tentazione
Basta appena l’odore dell’alcol per far cadere una persona in tentazione e, peggio
ancora, nel vizio. A dirlo un nuovo studio condotto dai membri della Edge Hill University,
nel Regno Unito, e pubblicato sulla rivista Psychopharmacology che Giovanni D’Agata,
presidente dello “Sportello dei Diritti [1]” ritiene necessario far conoscere
anche nel nostro Paese per aumentare i livelli di consapevolezza tra la platea dei
consumatori di alcol. Secondo i ricercatori oltre a questioni genetiche, alla tolleranza
individuale e alle varie esperienze personali risalenti all’infanzia, si aggiunge
ai fattori rischio anche il senso dell’olfatto. Lo studio è stato condotto mediante
dei computer, ed ai partecipanti è stato chiesto di indossare una maschera con l’odore
di alcol, o una maschera che profumava di agrumi,senza odore di alcol. I partecipanti
sono stati quindi invitati a premere un pulsante quando appariva sullo schermo la
lettera K o la foto di una birra. I ricercatori hanno misurato il numero di volte
in cui i partecipanti hanno premuto il tasto in modo scorretto, provocando un ‘falso
allarme’, ed hanno constatato che i “falsi allarmi”, che indicano una riduzione della
capacità da parte del soggetto di controllare il proprio comportamento, erano più
numerosi per coloro che indossavano la maschera trattata con l’alcool. Il team
di ricerca inglese, con a capo la dottoressa Rebecca Monk, ha sottolineato che la
tentazione di bere aumenta in base alla situazione in cui ci troviamo, ma, come spiegano
gli autori dello studio questa ricerca è un primo tentativo di esplorare altri trigger,
come l’olfatto, che potrebbero interferire con la capacità delle persone di astenersi
dall’assumere un particolare comportamento. Per esempio, durante l’esperimento
sembrava che solo l’odore di alcol rendesse, per i partecipanti, più difficile controllare
il loro comportamento e smettere di premere il pulsante. Come sottolinea altri coautori
della ricerca, come il dottor Derek Heim, si tratta di uno studio importante per
arrivare a comprendere meglio le dipendenze e l’abuso di sostanze tossiche.