Rischio salute per gli appartenenti alle Forze dell’Ordine
redazione | Il 04, Lug 2014
Assotutela parla della necessità di un’unità rapida di intervento per evitare focolai derivanti dall’immigrazione
Rischio salute per gli appartenenti alle Forze dell’Ordine
Assotutela parla della necessità di un’unità rapida di intervento per evitare focolai derivanti dall’immigrazione
Il fatto del rischio salute per gli appartenenti alle Forze dell’Ordine ed
in ispecie dell’UNITA’ Rapida di intervento sembra non interessi poi molto
le rappresentanze dicasteriali tanto degli Interni quanto della Sanità. Lo
dichiarano in una nota congiunta Michel Emi Maritato, Presidente di
AssoTutela e l’Avv. Luisa Cicchetti, responsabile del Settore Legale e
Giuridico dell’Associazione.
Nonostante l’allarme lanciato dagli scriventi circa le inesistenti misure
di profilassi degli appartenenti URI, riprese dalla stampa delle ultime
settimane, nessun provvedimento è stato preso in loro favore.
Anche la recente richiesta dei medesimi Poliziotti URI di essere
sottoposti ad esami di controllo resisi necessari dalla reiterata
esposizione di questi agli agenti pato-infettivi portati dai migranti con
cui sono stati a diretto contatto nei porti di POZZALLO ED AUGUSTA, è
stata sinora ignorata dal DIRETTORE CENTRALE DELL’IMMIGRAZIONE E DELLE
FRONTIERE , GIOVANNI PINTO, il quale come anche fece immotivatamente sul
finire dell’anno appena passato ha nuovamente comunicato agli addetti URI,
sezione di specialisti in materia di immigrazione e rifugiati politici, la
disgregazione di questa entro il Settembre p.v.
Invero, tutte le forze dell’ordine sono dal punto di vista sanitario
lasciate allo sbando nonostante le infondate asserzione dei vertici del
Dicastero degli Interni secondo le quali i relativi appartenenti assegnati
a mansioni a “rischio” sarebbero monitorati in via preventiva. Smentiscono
tali “rassicurazioni” i casi di TBC accertati in seno alle questure
siciliane.
Non può nuovamente sorprenderci la decisione del Dr. Pinto, di segno
contrario alle evidenti necessità del Paese che mai come in questo periodo
non potrebbe far a meno dell’ intervento pronto e specialistico di
professionisti per lo smaltimento di migliaia di pratiche generate non solo
dall’arrivo massivo dei profughi degli ultimi mesi, e così sarà sinchè le
condizioni del mare lo permetteranno, ma anche dall’atavico arretrato dei
singoli Uffici Immigrazione delle singole questure dell’Italia.
Come facemmo nel Dicembre scorso, si chiede al Ministro Alfano e
superiormente al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi di
porre la massima attenzione sulle ingiustificate decisioni di smembramento
dell’URI che il Dr. Pinto da troppo tempo minaccia e dispone, peraltro
senza alcun confronto con le rappresentanze sindacali di categoria che pure
sono intervenute.
Non ultimo ai medesimi capi istituzionali si chiede conto in merito al
disinteresse dimostrato e reiterato da parte della citata Dirigenza URI
tanto per la salute pubblica quanto per i singoli poliziotti. Ognuno
degli appartenenti URI, lasciato intervenire agli sbarchi senza le
dotazioni minime di sicurezza previste dallo stesso Ministero degli
Interni, rappresenta con evidenza un veicolo patogeno per la società.
Riteniamo che la tracotanza ed alterigia dei soliti noti abbia raggiunto,
anzi superato, ogni ulteriore tolleranza.
Speriamo che tanto il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi quanto il
Ministro Alfano non si aggiungano al “coro dei silenti e degli
indifferenti”.