Risorse familiari vittime sul lavoro, Mangialavori (Cdl) presenta un’interrogazione Il consigliere regionale chiede una somma maggiore di quella programmata lo scorso anno
Sulle risorse finanziarie per i familiari delle vittime sul lavoro, il consigliere della “Casa delle libertà” Giuseppe Mangialavori ha depositato, presso la Segreteria generale del Consiglio regionale, un’interrogazione a risposta scritta “con l’intento di sollecitare la Giunta regionale ad assegnare una somma maggiore di quella programmata lo scorso anno”. Spiega Mangialavori: “Le risorse già messe a disposizione dall’Amministrazione regionale ammontano a 500 mila euro, di cui 450 mila sul bilancio 2014 e 50 mila sul bilancio 2015. Con apposito decreto, emesso sulla base della vigente normativa, è poi stato pubblicato l’elenco degli aventi diritto al beneficio con cui è stata giuridicamente accertata la sussistenza di 105 domande, di cui ammissibili e finanziabili 21 pari ad € 488 mila, ammissibili e non finanziabili 33, non ammissibili 51. Pertanto urge predisporre – aggiunge Mangialavori – gli strumenti economici necessari a garantire la prestazione di che trattasi. Prima di tutto ai 33 istanti la cui domanda è rimasta inevasa per incapienza dei fondi messi a disposizione. In secondo luogo, per un ulteriore impegno finalizzato ad erogare la prestazione ad eventuali altri legittimi richiedenti. A tale proposito, va rilevato che sussiste, in capo alla Regione, il dovere, sia normativo che politico, di offrire un concreto e tangibile sostegno ai familiari colpiti dalla sofferenza, dal dolore, dallo strazio e dai disagi materiali che susseguono a siffatti eventi”. Conclude il consigliere regionale: “Le ‘morti bianche’ o quanti riportano gravi infortuni sul lavoro, non possono essere catalogate solo in termini di numeri, fascicoli o pratiche. L’intervento teso ad alleviare le materiali difficoltà delle loro famiglie risponde a un principio di inderogabile solidarietà umana e istituzionale che deve sovraintendere e ispirare ogni politica sociale. Risulta, dunque, evidente che non è procrastinabile un’attività politico-amministrativa di sostegno alle famiglie colpite da eventi così strazianti che incidono sui loro basilari diritti afferenti alla vita quotidiana e alle prospettive future”.