Rivolta del pane in Tunisia, 50 morti
redazione | Il 10, Gen 2011
Stretta ad Algeri, uccise 4 persone Stretta ad Algeri, uccise 4 persone
Rivolta del pane in Tunisia, 50 morti
Stretta ad Algeri, uccise 4 persone Stretta ad Algeri, uccise 4 persone
TUNISI – E’ salito a 50 il bilancio delle vittime nelle ultime 24 ore di scontri a Tala e Kasserine, in Tunisia. Lo riferisce sul suo sito online la radio tunisina ‘Kalima’. Il precedente era di 14 morti. Secondo quanto appreso da radio Kalima, i morti sarebbero almeno 16 nella citta’ di Tala, 22 a Kasserine, 2 a Meknassi, 1 a Feriana e 8 a Reguab. Numerosi i feriti. Sul suo sito Internet la radio riferisce inoltre testimonianze sul posto che parlano di un ”massacro civile” e cita fonti secondo cui la polizia avrebbero aperto il fuoco anche contro il corteo funebre di un manifestante ucciso impedendo la cerimonia di inumazione e costringendo i presenti ad abbandonare il feretro sulla strada per il cimitero. TUNISIA:NOTTE DI SANGUE A TALA,PROTESTA CONTINUA -Tunisi calma e quasi deserta. Il centro del paese ancora in preda alle proteste. E’ il quadro, necessariamente incompleto, della situazione in Tunisia, da Natale in preda ad una rivolta senza precedenti – al pari della vicina Algeria – contro la disoccupazione, il carovita e l’assenza di futuro per i giovani. Sono almeno venti le persone uccise a colpi d’arma da fuoco tra ieri e oggi in scontri con la polizia avvenuti in due località della Tunisia centro-occidentale, Thala e Kasserine. Lo ha detto alla Afp, Ahmed Nejib Chebbi, un dirigente dell’opposizione. Un comunicato del governo tunisino ha reso noto che otto persone sono state uccise nelle ultime 24 ore in scontri con la polizia. Precedentemente aveva parlato di due vittime. Nello stesso comunicato governativo si precisa che sono decedute tre persone ferite nei disordini a Thala, dopo le due di cui era stata riferita la morte. Le altre tre vittime sono state uccise – aggiunge il governo – nella vicina città di Kasserine. Questa mattina il ministero dell’Informazione ha confermato solo la morte di due persone e il ferimento di altre otto e ha attribuito la responsabilità degli scontri nei quali sono rimasti “gravemente feriti anche tre soldati” a una minoranza che ha attaccato le forze dell’ordine con bottiglie molotov. Testimoni che hanno chiesto l’anonimato hanno segnalato che un ragazzo di 12 anni sarebbe morto dopo essere stato colpito alla testa da un colpo d’arma da fuoco nella città di Ennour. Ieri sera un altro venditore ambulante si era dato fuoco a Sidi Bouzid (centro della protesta) mentre quattro dimostranti erano rimasti feriti nel corso di scontri con le forze dell’ordine a Rgeb, località a 210 chilometri ad ovest di Tunisi. Le forze dell’ordine hanno aperto il fuoco sui manifestanti nel centro di Tala, e hanno ucciso due uomini di 30 anni, uno di 20 e un ragazzo di 17. Tra i feriti, sei sono in gravissime condizioni e sono stati trasferiti in un ospedale di Kasserine, la capitale della regione. Secondo un dirigente locale i manifestanti si erano dati a saccheggi e avevano appiccato il fuoco ad una banca e ad alcuni edifici pubblici. E stando a quanto hanno detto testimoni l’esercito si è posizionato ieri per la prima volta intorno ai palazzi ufficiali. CAPO OPPOSIZIONE A PRESIDENTE, BASTA SPARARE – Un leader dell’opposizione in Tunisia, Ahmed Nejib Chebbi, ha rivolto un appello al presidente tunisino Zine Abidine Ben Ali affinché dia alla polizia l’ordine di non sparare più. Deve “far cessare il fuoco”, ha detto alla Afp. Ahmed Nejib Chebbi, capo storico del Partito democratico progressista (opposizione legale), ha affermato che la polizia “ha sparato sui cortei funebri”, secondo quanto gli hanno riferito elementi del suo partito nelle due città. “Faccio un appello urgente al presidente della Repubblica – ha detto – per chiedergli far cessare il fuoco immediatamente per salvare la vita a cittadini innocenti e rispettare il loro diritto a manifestare”. ALGERIA: GIORNATA DECISIVA DOPO MISURE GOVERNO – Decisiva la giornata di oggi in Algeria per capire se le misure annunciate in serata dal governo per una “urgente” diminuzione dei prezzi di olio e zucchero, riusciranno a placare gli animi dei giovani manifestanti. Nei quattro giorni di scontri registrati un po’ in tutto il paese, circa mille persone, in gran parte minorenni, sono state arrestate, ha reso noto il ministro dell’interno, Daho Ould Kablia, citato oggi dalla stampa algerina. Oggi un uomo di 35 anni è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco durante le proteste scoppiate anche ieri a Tiaret, nell’ovest del paese. Secondo quanto riferisce El Watan online, l’uomo è stato ucciso durante un assalto compiuto da alcuni manifestanti che hanno tentato di saccheggiare il suo negozio di alcolici. Si tratta della quinta persona deceduta in quattro giorni di scontri in Algeria. Secondo un bilancio ufficiale, tre manifestanti sono morti a M’Sila, Boumerdes e Bou Smail, mentre la stampa parla di un altro decesso avvenuto sempre a M’Sila. Circa 800 i feriti, ha detto il ministro dell’interno, tra cui più di 700 agenti di polizia. Notte tranquilla ad Algeri, anche se alcuni incidenti, riporta El Watan, sono avvenuti ieri pomeriggio e in serata alla periferia est, a Bordj El Kiffan e Ain Taya, dove i manifestanti hanno bloccato le vie principali con barricate. Scontri sono avvenuti poi in Cabilia, nel capoluogo Tizi Ouzou, nei pressi di Bejaia, Boumerdes e Bouira, ma anche ad Annaba e Tebessa (est). Per la prima volta ieri sera, i giovani sono scesi in strada anche a Bechar e Maghnia, lungo la frontiera con il Marocco. Tra le principali disposizioni adottate durante il Consiglio interministeriale di ieri figura “una sospensione ed esonero dei diritti doganali, di tasse e imposte” su olio e zucchero che permetteranno complessivamente di ridurre del 41% i prezzi, ha reso noto un comunicato del primo ministro Ahmed Ouyahia, invitando i produttori e distributori ad applicare con “urgenza gli effetti delle norme sui prezzi”. La sospensione di queste imposte sarà in vigore dal 1 gennaio al 31 agosto, precisa la nota, e nello stesso periodo, il governo definirà insieme agli operatori un sistema per “stabilizzare in modo permanente i prezzi di zucchero e olio”.