Rizziconi, continua sciopero fame lavoratori casa riposo Protesta iniziata nella giornata di ieri sotto una pioggia battente
Lo sciopero dei lavoratori dell’Opera San Francesco d’Assisi di Rizziconi, è iniziato ieri mattina alle ore 8,00, accompagnato da un temporale e con le Lavoratrici e i Lavoratori stanchi per aver lavorato tutta la notte ma sostenuti da quelli che devono iniziare il turno di servizio alle ore 14,00. Questi uomini e donne non hanno alcuna intenzione di desistere, intendono portare fino in fondo la vertenza che riguarda il sacrosanto salario che non arriva da 8 mesi. Sono arrabbiati, infreddoliti e pretendono che le Istituzioni, a partire dal Prefetto di Reggio Calabria, si facciano carico del gravissimo problema che sta distruggendo la loro serenità familiare. Non è più tempo di mediazioni temporanee bisogna decidere una volta per tutte le sorti di una realtà produttiva e di grande valenza sociale come la Casa Protetta e di Riposo di Rizziconi dove sono ricoverati Anziani disabili bisognosi di cure e assistenza sulle 24 ore. Diventa intollerabile che a fronte di tanto lavoro si registri un arretrato stipendiale da capogiro.
Le continue promesse sono finite, adesso è il tempo mettere a luce i bilanci, entrate e uscite, improvvisi debiti che bloccano i pagamenti dell’ASP, nuove assunzioni di personale, esternalizzazione di servizi, e gestione delle entrate dirette da parte degli anziani ricoverati. Il tutto senza riuscire a garantire il salario al personale che presta l’assistenza diretta ai poveri vecchietti. Adesso basta! Non ci saranno mezze misure, né compromessi. Non è pensabile che a distanza di un anno dal ripiano finanziario si ritorni a non pagare i lavoratori e si riaffaccino debiti pregressi. Pretendiamo di sapere di chi sono le colpe dell’ennesimo disavanzo che ha fatto saltare il bilancio e ha messo in ginocchio le casse della Fondazione; pretendiamo che l’ASP di Reggio Calabria rispetti puntualmente i pagamenti delle fatture presentate mensilmente; pretendiamo che i soldi delle casse della Fondazione siano utilizzate prioritariamente per pagare gli stipendi dei lavoratori. Fino a quando non ci saranno certezze, sulla puntuale retribuzione mensile dei lavoratori e sulle 8 mensilità pregresse, lo sciopero della fame continuerà e sarà la dimostrazione dell’ennesimo appuntamento mancato della giustizia nella Regione Calabria.