di Bruno Morgante
Rizziconi è uno dei pochi comuni in cui funziona la raccolta differenziata spinta fatta porta per porta.
L’Amministrazione comunale ha deciso di fare un ulteriore passo in avanti distribuendo a tutti i nuclei familiari cinque bidoncini, ognuno per la raccolta di uno specifico materiale, numerati e con codice barre.
Ad ogni nucleo familiare viene assegnato un numero corrispondente al numero, con relativo codice barre, segnato sui bidoni.
Tutto positivo e degno di apprezzamento per l’Amministrazione guidata dal dottore Pino Di Giorgio, i cui programmi nella raccolta differenziata collocano Rizziconi ai vertici della classifica calabrese.
Quello che è successo nella distribuzione dei bidoncini è la dimostrazione di come un obiettivo molto positivo può diventare un boomerang negativo se non si seguono tutti i passaggi e non si pretende che chi ha vinto l’appalto per la raccolta differenziata sia efficiente e rispettoso dei cittadini.
La cosa più normale sarebbe stata distribuirli casa per casa, facendo firmare per ricevuta e registrando il numero di un documento di riconoscimento del capofamiglia o di chi per esso.
E’ imperscrutabile il motivo per cui la Radi, ditta che fornisce il servizio di raccolta dei rifiuti differenziati, ha deciso che i cittadini debbano recarsi presso il comune, munirsi di una distinta di consegna attrezzature, farsi assegnare un numero da un addetto della Radi, aspettare il proprio turno per ricevere i bidoni, che arrivavano a spezzoni ogni due ore con un camioncino.
Mezza giornata abbondante di confusione, anche perché il primo giorno il tutto avveniva in piazza, con le distinte buttate sul palco delle feste rimasto in piazza, senza che qualcuno desse spiegazioni a gente che non sapeva cosa fare, mentre un ragazzo della Radi assegnava un numero a quelli che erano riusciti a trovare la propria distinta e dava anche una mano a chi non riusciva a compilarla.
Il sole picchiava mentre sulla piazza si creavano situazioni grottesche.
Il primo giorno non si è riusciti a consegnare più di ottocento stok di bidoncini.
Dopo l’esperienza, oggettivamente deprimente del primo giorno, la distinta e l’assegnazione del numero veniva data nella saletta convegni del comune, mentre i bidoncini venivano assegnati nella saletta a fianco.
Il servizio aprì alle ore nove e finì alle ore nove e trenta,
Centinaia di persone erano in fila per prendersi il numero.
Nessuno ha dato spiegazioni.
Questa mattina alle ore 8 e 30, orario di apertura convenuto per prendere il numero, centinaia di persone erano già in fila, mentre nell’altra saletta, che ha un’entrata autonoma, venivano distribuiti i bidoncini a chi aveva già il numero.
Si sono fatti le ore 10 e nessuno veniva a chiarire perché non aprivano la porta.
Arriva uno degli operai che consegnava i bidoncini, apre la porta e con piglio autoritario ordina alle centinaia di persone che erano in fila, qualcuno dalle sette, di spostarsi tutti sulla strada perché avrebbero messo i bidoncini nella sala e consegnati insieme all’assegnazione del numero.
Qualcuno obiettò che prima dovevano prendere atto della fila, perché non succedesse che il primo diventasse ultimo e nello stesso tempo invitava il giovane a rivolgersi con educazione a gente che era da tre ore in attesa e di chiedere scusa per averli fatti aspettare tanto.
Per tutta risposta il giovane obiettò che, visto che volevano la richiesta di scuse, non si sarebbero dati più numeri e ha chiuso la porta.
I vigili urbani, informati di quanto succedeva, rispondevano che il comune non poteva fare niente perché era la Radi responsabile del servizio.
Di colpo succede una cosa molto grave.
Alla chetichella gente che era in fila per il numero si spostava verso l’altra porta, veniva fatta entrare ed usciva con i bidoncini.
Bisogna riconoscere che i cittadini di Rizziconi sono gente pacifica, perché protestarono solamente a parole, mentre altri, capita l’antifona, si sono spostati silenziosi verso l’altra porta.
Naturalmente in breve si creò ressa davanti alla porta e molto nervosismo, anche perché chi era primo nella fila precedente divenne ultimo nella nuova fila.
Si assistette a scene oscene, scusate la cacofonia.
Gente che era arrivata poco prima usciva silenzioso come un ladro con i bidoncini.
Sicuramente sono stati commessi dei reati.
Sicuramente potevano esserci problemi di ordine pubblico.
Sicuramente l’Amministrazione Comunale ha perso la faccia e doveva essere lì per sentire i commenti dei cittadini sotto il sole umiliati da ragazzotti che si sentivano i padroni del vapore.