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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 28 NOVEMBRE 2024

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Rogo pub Catanzaro, fermato parente del titolare Avrebbe incaricato le due persone morte di appiccare l'incendio per truffare l'assicurazione

Rogo pub Catanzaro, fermato parente del titolare Avrebbe incaricato le due persone morte di appiccare l'incendio per truffare l'assicurazione
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Hanno cosparso l’area del pub con circa ottanta litri di benzina, utilizzando anche un nebulizzatore per agricoltura, ma una volta appiccate le fiamme ne sono rimasti investiti. Sono morti così Giuseppe Paonessa, 34 anni, ed Eugenio Sergi, 33 anni, i cui corpi sono stati trovati all’interno del locale “Tonnina’s” di Catanzaro Lido. Nessuna intimidazione, né l’ombra del racket. Dietro il pauroso incendio e la morte di due persone ci sarebbe stato il tentativo di truffare l’assicurazione per fare fronte ad una serie di debiti. Lo ha stabilito la polizia di Stato che oggi ha notificato un fermo di indiziato di delitto nei confronti di Gennaro Fiorentino, detto Genny, 71 anni, gestore di fatto del locale e parente del titolare.

La svolta nelle indagini è arrivata dopo una serie di tasselli messi insieme dalla squadra mobile che ha registrato, passo dopo passo, le eccessive incongruenze sull’accaduto. Intanto, il fatto che le due vittime non avessero particolari rapporti da ricondurre alla criminalità organizzata, quindi l’eccessivo quantitativo di liquido infiammabile utilizzato nel locale. Anche la figura di Fiorentino sarebbe stata passata al setaccio, evidenziando anche rapporti poco chiari nel suo passato. In poche ore, grazie anche ai filmati delle telecamere della zona, le perplessità si sono trasformate in certezze, utilizzando anche alcune intercettazioni telefoniche svolte subito dopo i fatti e le dichiarazioni di alcune persone informate sui fatti.

Fiorentino conosceva bene le due vittime, che frequentavano assiduamente il locale. Sarebbe stato lui ad organizzare tutto, fino alla decisione di utilizzare le taniche di benzina e un nebulizzatore, ritrovati nel locale. Paonessa e Sergi sarebbero entrati nel locale utilizzando delle chiavi originali e simulando una effrazione, quindi avrebbero appiccato il fuoco dopo avere cosparso il locale con il nebulizzatore, trasformando il locale in una trappola. Una volta messo davanti alle accuse, Fiorentino ha ammesso le proprie responsabilità nel corso di un lungo interrogatorio durato tutta la notte alla presenza del sostituto procuratore Chiara Bonfadini, con la supervisione del procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e del procuratore capo Nicola Gratteri.

Fiorentino è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per i reati di danneggiamento seguito da incendio e morte come conseguenza di altro delitto, ed è stato accompagnato nella casa circondariale di Siano, a Catanzaro, in attesa dell’udienza di convalida. “È un episodio gravissimo, ma l’epilogo ci ha tranquillizzato e deve tranquillizzare i cittadini catanzaresi: non è un episodio di racket”. A dirlo è il procuratore capo Catanzaro Nicola Gratteri che ha sottolineato il lavoro svolto “dalla Squadra mobile, dal procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e dal sostituto Chiara Bonfandini” sull’incendio nel pub nel quale sono morte due persone. “Anche sulla città di Catanzaro – ha aggiunto Gratteri – stiamo ottenendo risultati importanti. Sono soddisfatto del livello investigativo delle forze dell’ordine, abbiamo a disposizione bravi investigatori. Qualcuno si lamenta della quantità. Ritengo che i vertici di carabinieri, polizia e guardia di finanza ci abbiano mandato tutti gli uomini che potevano. La colpa semmai è del potere politico che ha fatto tagli sulle forze dell’ordine e non ha investito in maggiori assunzioni”.