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TAURIANOVA (RC), SABATO 23 NOVEMBRE 2024

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Roma, si è spento monsignor Giovanni Marra Cinquefrondese doc, è stato per sette anni ordinario militare per l'Italia e poi titolare per quasi un decennio dell'arcidiocesi di Messina. Dal 2007 membro per la congregazione dei Vescovi, il suo ultimo incarico era stato quello di amministratore apostolico della diocesi di Orvieto-Todi

Roma, si è spento monsignor Giovanni Marra Cinquefrondese doc, è stato per sette anni ordinario militare per l'Italia e poi titolare per quasi un decennio dell'arcidiocesi di Messina. Dal 2007 membro per la congregazione dei Vescovi, il suo ultimo incarico era stato quello di amministratore apostolico della diocesi di Orvieto-Todi
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di Giuseppe Campisi

Roma – Si è spento nel pomeriggio di ieri a Roma ad 87 anni monsignor Giovanni Marra, arcivescovo emerito di Messina. Marra –illustre cinquefrondese, tanto che nel suo stemma apostolico è riportato l’emblema civico della città natale – ha frequentato il seminario di Mileto definendo gli studi teologici presso il seminario di Reggio Calabria. La sua ordinazione sacerdotale risale al 1953 ad appena 22 anni, consacrato dall’allora vescovo Vincenzo De Chiara, presso la chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo in Cinquefrondi a lui sempre tanto cara. Successivamente il trasferimento a Roma per completare gli studi sociali e di diritto canonico presso la Pontificia Università Gregoriana e la Pontificia Università Lateranense.

Dal 1960 al 1986 è in servizio presso la Santa Sede, prima presso la Congregazione per il clero e successivamente in Segreteria di Stato, infine all’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica. Negli anni ’80 la sua fattiva collaborazione per la nascita del Sinodo Pastorale di Roma, prima delle numerose missioni nelle zone dell’Europa, dell’Asia e dell’Africa devastate dalla guerra: dall’Albania, al Libano e poi Somalia e Mozambico. Nel giugno del 1986 venne eletto da papa Giovanni Paolo II vescovo titolare di Usula, con l’incarico di ausiliare di Roma per le attività pastorali ed amministrative e segretario generale del vicariato, consacrato dal cardinale Ugo Poletti.

Tre anni più tardi arrivò l’incarico di ordinario militare per l’Italia, incarico mantenuto un settennato, mentre è del 1997 il ritorno al sud con l’elezione vescovile alla sede dell’arcidiocesi metropolita di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela col titolo aggiuntivo di Archimandrita del SS. Salvatore, mandato che si concluderà nel 2006 con le dimissioni per raggiunti limiti d’età e con la cessione nel 2007 della sede della quale, nel frattempo, era divenuto amministratore apostolico. Eletto da papa Benedetto XVI membro della Congregazione per i Vescovi, il suo ultimo incarico attivo era stato quello di amministratore apostolico della diocesi di Orvieto-Todi. Storico il suo discorso contro le mafie tenuto proprio nella sua Cinquefrondi nel maggio 1992 quando – da ordinario militare per l’Italiae proprio sul palco in piazza Marconi dove si trovava per una celebrazione – apprese della terribile notizia della strage di Capaci.