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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 04 DICEMBRE 2024

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Rosarno, ancora una volta criminalizzata Le cronache di questi giorni ripercorrono la rivolta dei migranti del 2010

Rosarno, ancora una volta criminalizzata Le cronache di questi giorni ripercorrono la rivolta dei migranti del 2010
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Le cronache di questi giorni ripercorrono la rivolta dei migranti avvenuta nel 2010 e criminalizzano, ancora una volta, la città di Rosarno continuando sulla scia tracciata e che, nel tempo, ha dimostrato come la realtà manipolata dalle cronache non corrisponda a verità. Intendiamo ancora una volta ribadire che i cittadini di Rosarno non sono razzisti ed, anzi, hanno fatto moltissimo per i migranti per quanto in loro potere e possibilità. E’ una vergogna che tante persone vivano nelle disastrate condizioni che tutti conosciamo da moltissimi anni e che abbiamo ripetutamente denunciato, inutilmente, alle autorità competenti. Per questa certificata vergogna i veri responsabili sono le Istituzioni Italiane che pur avvertite ripetutamente hanno fatto finta di non sapere da oltre 6 anni. Il Ministero degli Interni, la Prefettura, la Regione sono i veri ed unici colpevoli di questa intollerabile condizione in cui vivono i migranti. I cittadini di Rosarno, come gli stessi migranti, sono le vere vittime di questa situazione che non ha parole per essere descritta. Aver abbandonato da anni migliaia di persone in condizioni igieniche pericolosissime, senza alcun riparo dignitoso, e senza nemmeno da mangiare, è una precisa ed esclusiva responsabilità delle Autorità nominate che non sono mai intervenute con la decisione e la determinazione necessaria. Se domani dovesse colpire i migranti una epidemia o qualsiasi altra malattia collegata alle condizioni igieniche pagheranno loro, ma anche i cittadini di Rosarno, che sono, quindi, a rischio. Vanno condannati i fenomeni di aggressione per i quali bisogna far di tutto per evitarli, ma questo è un compito delle Forze dell’Ordine che devono garantire a tutti la dovuta tutela. Anche per il presunto sfruttamento bisogna chiarire qualcosa. Se vi sono soggetti che violano la legge vanno perseguiti e la responsabilità ricade su costoro e su chi deve garantire il rispetto della legge. I cittadini di Rosarno non possono sicuramente essere incolpati per azioni generati da pochi e di cui si chiede, espressamente, l’individuazione e la condanna. Ma veniamo al vero problema: l’agricoltura nella Piana di Rosarno è stata distrutta prima dalle arance di carta, poi dalla assoluta mancanza di attenzione da parte della Regione Calabria ed ora da un mercato che non esiste. Le arance, i mandarini, i kiwi sono tutti sugli alberi in quanto non vi sono compratori. E quelli che si presentano offrono importi che non coprono nemmeno le spese vive di un anno di coltura. Esempio: per le arance offrono 7 centesimi, per i kiwi nulla se non in caso di vendita sui mercati. Ed allora il vero dramma è questo. Un dramma che colpisce tutti e maggiormente i cittadini di Rosarno che dopo un anno di spese per le colture necessarie non riescono a vendere il prodotto. E’ questo il vero problema, ma che stranamente la informazione tace e nulla dice. Se gli agrumi rimangono sulle piante come possono i rosarnesi sfamarsi e come possono i migranti essere pagati regolarmente? Il lavoro è pochissimo ed ecco che si creano situazioni di “caporalato”. Ma di questo chi sono i responsabili: una cittadina che è vittima del sistema o di quei pochi soggetti che non rispettano la legge e che le Istituzioni dovrebbero perseguire? La risposta è ovvia. Rosarno non ha alcuna responsabilità e non è giusto che venga ancora una volta criminalizzata. E certa stampa miope rischia veramente di creare il conflitto nel momento in cui fa vedere una realtà diversa o parziale da quella effettiva. Sarebbe più corretto e più onesto che si evidenziasse la pesantissima crisi della agricoltura e si sollecitassero le Istituzioni ad intervenire o, comunque, ad aprire un dibattito serio. Così facendo si aiuterebbe la città, gli agricoltori onesti e, sicuramente, si darebbe una mano anche ai migranti ed alla loro dignitosa esistenza. Le passerelle e gli interventi tampone e di urgenza non servono a nulla se non a nascondere il vero bubbone che il territorio soffre. E se questo non viene curato in tempo e con terapie adeguate tutto può accadere.

Giacomo Saccomanno, ex Sindaco di Rosarno
Francesco Rao, già Dirigente Nazionale Coldiretti