Rosarno, condannato a 10 anni di carcere Pietro Giuseppe Bellocco. Era a capo della banda dei rapinatori che hanno terrorizzato per anni con rapine e furti gli autotrasportatori e cacciatori Grazie alla difesa degli avvocati Borgese e Infantino la pena è stata ridotta
SI E’ CONCLUSO OGGI AVANTI IL TRIBUNALE COLLEGIALE DI VIBO
VALENTIA, PRESIDENTE D.SSA MACRI’ A LATERE CONTI E RICOTTA, IL
PROCESSO CHE VEDEVA PROTAGONISTI LA BANDA DI RAPINATORI AGLI
AUTOTRASPORTATORI ED AI CACCIATORI NEL VIBONESE.
IN PARTICOLARE Le indagini avevano permesso di individuare un gruppo
criminale costituito da persone di Rosarno, Bellocco Pietro Giuseppe
cl.83 e Primerano Alfio cl.72 contigui alla locale struttura
ndranghetistica entrambi arrestati e tradotti in carcere, che agivano nel
comprensorio nicoterese. Nel periodo tra marzo e novembre dell’anno
2020, sono stati accusati d’ aver utilizzato armi semiautomatiche e
passamontagna, e di aver messo a segno 14 rapine aggravate, dando
dimostrazione di aggressività attraverso l’esplosione di colpi d’arma da
fuoco.
Il gruppo selezionava le vittime attraverso uno studio degli
spostamenti che quest’ultime effettuavano per ragioni lavorative tra
Rosarno e Nicotera. Infatti, 13 di 14 colpi effettuati dalla banda sono
state compiute a danno di autotrasportatori operanti nell’ambito della
logistica e della fornitura di liquidi infiammabili i quali venivano bloccati
lungo la strada e, dietro minaccia delle armi, erano costretti a
consegnare il denaro trasportato. In un singolo caso, invece, è stato
colpito un gruppo di cacciatori a cui erano stati sottratti le armi per
l’esercizio dell’attività venatoria.
L’Ufficio di Procura al termine della requisitoria ha chiesto la condanna
per gli imputati alle pena di anni 16 di reclusione.
I difensori di Bellocco Pietro Giuseppe rappresentato dagli avv.ti
Mariangela Borgese e Mimmo Infantino sono riusciti ad ottenere
l’assoluzione dell’imputato per ben 5 rapine , riportando la condanna ad
anni 10 di reclusione sostenendo la mancanza di prove oggettive con
riferimento all’individuazione ed al riconoscimento dell’imputato da
parte delle persone offese.
Assolto per non aver commesso il fatto da tutti i reati contestati il
coimputato Primerano Alfio rappresentato dall’avv. Stefania Gullo la
quale ha sostenuto la mancanza di prove in ordine al riconoscimento
dell’imputato nonché l’assenza di accertamenti sulle cellule telefoniche del suo assistito