Rossano, annullato concerto “Rivoltelle” perché “lesbiche” Queste le motivazioni che hanno portato alla cancellazione dello spettacolo: "L'orientamento sessuale delle ragazze potrebbe offendere la morale di ogni cristiano"
COSENZA – Cancellato un concerto perché bollate come «lesbiche». Succede in Calabria alle Rivoltelle, band calabrese tutta al femminile, da undici anni a spasso sui palchi d’Italia e fuori Nazione.
Le Rivoltelle sono una rock band cosentina composta da sole donne e con una solida ed ampia formazione musicale. Il gruppo, composto da Elena, Alessandra, Paola ed Angela si è trovato di fronte ad un atto di discriminazione bella e buona e non per la loro musica, che può o non può piacere… ma perché lesbiche. Elena Palermo, cantante e musicista della nota band cosentina de “Le Rivoltelle”, ha pubblicato un messaggio duro sulla sua pagina Facebook, contro chi ha deciso che il loro concerto non si dovesse svolgere perché “le Rivoltelle sono lesbiche e questa è una festa religiosa e quindi potrebbero offendere la morale cattolica di ogni singolo cristiano facente parte di questa comunità”.
Ecco il messaggio di Elena Palermo: “E quando tutto sembrava superato ed il pensiero moderno sembrava essersi emancipato da arcaici pregiudizi di genere… quando le coscienze sembrava si fossero aperte ad accogliere l’altro da sé e ad accettare anche se timidamente il diverso… quando l’interesse verso i gusti e i desideri sessuali del singolo sembravano non essere più motivo di discriminazione.. arriva lei. Lei che decide “questo concerto non s’ha da fare perché” e cito quasi testualmente: “le Rivoltelle sono lesbiche e questa è una festa religiosa e quindi potrebbero offendere la morale cattolica di ogni singolo cristiano facente parte di questa comunità”.
“Ora, a prescindere se il fatto sussista o meno -scrive ancora Elena – e cioè se alle Rivoltelle piaccia Raoul Bova o Belen Rodriguez. A prescindere se tutte le Rivoltelle, o solo la batterista, o la bassista principalmente ma… sicuramente anche le altre due… hai sentito la cantante che ha detto al concerto… a prescindere da tutto questo vociare che sento continuamente dietro di me, mi chiedo come sia possibile che ancora girino a piede libero e soprattutto esprimano liberamente ed impunite il loro pensiero persone di tanta ignoranza. Mi chiedo come sia possibile ancora giudicare un uomo o una donna in base ad una preferenza sessuale”.
“Mi chiedo come sia possibile offendere e denigrare e soprattutto impedire ad una band di donne di esibirsi solo perché non si presentano come quattro sgallettate e prive di pensiero autonomo.
Cara Signora, e mi rivolgo a Maria Antonietta di Rossano Calabro sperando che queste parole arrivino anche a chi ha lo stesso pensiero della gentile signora in questione: fino a quando la Calabria sarà abitata da persone come lei sarà ancora più forte e feroce e stimolante la nostra rivoluzione. Quindi grazie! E concludo pensando a lei che tenta di impedire ad Elton John di suonare davanti alla Regina… perché è ricchione…!!
Ancora discriminazioni per il proprio orientamento sessuale, soprattutto nei confronti di una band impegnata nel veicolare messaggi importanti, come quello ‘antimafia’ con il brano «Io Non Mi Inchino», attraverso il quale viene lanciato un grido coraggioso, a cuore aperto, di liberazione, e soprattutto un grido d’amore per la nostra Terra, raccontato attraverso lo sguardo puro ed innocente dei bambini.