Rottura con “stracci volanti” all’interno della maggioranza consiliare di Melicucco, “Ci sentiamo traditi non solo umanamente, ma anche politicamente” In una missiva indirizzata ai cittadini, due Consiglieri Comunali di maggioranze e tre candidati lanciano dure accuse al primo cittadino. E annunciano la costituzione di un nuovo gruppo consiliare "per il paese che amiamo"
redazione | Il 28, Set 2024
Di GiLar
C’è una spaccatura nella maggioranza dell’Amministrazione Comunale di Melicucco? A quanto pare sembra di sì, visto che due Consiglieri Comunali hanno scritto una dura lettera in cui lamentano la mancanza di un “confronto interno”, “a oltre 20 giorni dall’iniziativa consiliare con la quale chiedevamo un confronto interno alla maggioranza, siamo costretti a comunicarvi che nessuna iniziativa è stata intrapresa”.
La lettera è firmata da due Consiglieri Comunali di maggioranza, Giuseppe Seminara e Rocco Ciano nonché da altri tre candidati al Consiglio Comunale nelle ultime elezioni comunali dell’ottobre del 2021 quando l’attuale sindaco Francesco Nicolaci vinse contro l’ex sindaco uscente Salvatore Valerioti per una manciata di voti (12 preferenze in più). Si tratta di Concetta Melissari, Michele Napoli e Angelo Accursio.
Da allora non si sono risparmiati nelle varie frecciate tra maggioranza e opposizione anche a colpi di social, certo perdere per pochi voti non è facile quando una città è spaccata a metà tra due candidati.
Nella missiva dei 5 sostenitori usciti vittoriosi alle urne volano gli stracci e sono tutti contro l’attuale prima cittadino e la coalizione che la sostenuto che porta il nome di “Coloriamo Melicucco” specie quando affermano che “(…) sebbene più volte sollecitato da diversi candidati e componenti di Coloriamo Melicucco, ha negato ogni possibilità di incontro, assumendosi la responsabilità della frattura di quel Gruppo che lo aveva portato, solo tre anni fa, ad essere eletto primo cittadino del nostro paese”. Ma c’è il passaggio più drammatico che sancisce la “frattura” forse il più significativo quando scrivono, “Ci sentiamo traditi non solo politicamente, ma anche umanamente”.
Gli stessi precisano, “Fughiamo subito ogni dubbio! Sarebbe sbagliato ricondurre il tutto ad una questione di ‘turnazione’, atteso che il problema si è rivelato molto più ampio e serio: è stato umiliato il desiderio di ciascuno di noi di essere protagonisti del progetto amministrativo; sono state assunte decisioni di estrema importanza (nel peggiore dei modi peraltro) senza alcun confronto con il gruppo; si è dato ascolto a quei pochi ‘falchi’ che pretendono di agire incontrastati, per i loro spiccioli interessi”. Un “j’accuse” molto pesante quello dei componenti della maggioranza specie quando entrano anche nei rapporti personali, ovvero oltre al già citato “tradimento” anche che “Alcuni di noi hanno visto deteriorarsi, nel giro di pochi mesi, oltre vent’anni di amicizia”. E parlando per terze parti scrivono che loro, i firmatari del documento, “che per Nicolaci si sono battuti sin dal primo giorno, che con lui hanno condiviso vittorie e delusioni, messi all’angolo per soddisfare la sete di potere di personaggi divisivi, non graditi alla maggior parte della popolazione, noti per i disastri arrecati alla comunità”.
Gli stessi puntano il dito anche contro i colleghi di maggioranza, “Imbarazzante anche il silenzio di alcuni colleghi di maggioranza di fronte all’operato distruttivo del primo cittadino e della sua minuta banda di sodali, alla luce dei ragionamenti che abbiamo ascoltato per anni e delle critiche che hanno con noi condiviso. Segno evidente che i pochi che rimarranno non lo faranno di certo per convinzione, ma per pura opportunità politica e/o economica (lo stipendio di assessore, o di Presidente del Consiglio, evidentemente hanno per loro più valore della dignità)”.
Passaggi durissimi dai quali si attenderà molto probabilmente una replica, ma una condizione è certa, da quello che viene scritto la frattura è ad un punto di non ritorno anche se ricordando l’ex cancelliere del Reich von Bismarck quando scrisse che “la politica è l’arte del possibile”, ma si sa i tempi cambiano e non si comprende bene se anche le persone, ma questo lo staremo a vedere, e non solo a Melicucco ovviamente.
La lettera conclude con il seguito del concetto di “dignità”, affermando che non è la loro visione di fare politica come “non è questa la nostra idea del paese che verrà. Chi vi scrive ritiene che i cittadini di Melicucco meritino una politica migliore, dei rappresentanti coraggiosi e rispettosi del mandato conferito dal popolo. Cosa che Nicolaci, e quei pochi che gli resteranno intorno, hanno dimostrato di non poter essere”.
E chiudono annunciando “ufficialmente la fuoriuscita dal Gruppo Consiliare Coloriamo Melicucco e la nascita di nuovo, autonomo gruppo consiliare, che verrà presentato nei giorni a seguire. Inizia un nuovo percorso, per noi, per la nostra gente, per il paese che amiamo”.
E così è se vi pare, attendendo ulteriori sviluppi…