Rubano infissi in villaggio turistico, 2 arresti a Rosarno A Gioia Tauro un 36enne è stato arrestato per aver disatteso il Daspo
GIOIA TAURO – Nel corso dell’ultimo weekend i Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro, diretti dal Tenente Gabriele Lombardo hanno arrestato complessivamente tre persone in due distinti interventi.
In particolare, nella giornata di domenica 02 aprile, a Gioia Tauro, presso lo stadio comunale, i militari della Stazione, nel corso di un servizio di ordine pubblico in occasione dell’incontro di calcio “Real Gioia Tauro – Mammola”, valevole per il campionato di prima categoria Girone D, hanno arrestato, in flagranza di reato, Antonio Patamia, trentaseienne del luogo, perché, sebbene sottoposto a “divieto di accesso alle manifestazioni sportive” (daspo) emesso dal Questore di Reggio Calabria il 10 dicembre 2014 per la durata di 03 (tre) anni, veniva riconosciuto dai militari operanti all’interno degli spogliatoi, in completa tenuta ginnica e pronto per giocare la partita. Pertanto i Carabinieri lo hanno bloccato immediatamente conducendolo presso la Caserma ove veniva dichiarato in arresto per aver violato il provvedimento del Daspo cui era sottoposto. L’arrestato, ultimate le formalità di rito, veniva tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo.
Nella notte del 3 aprile, a San Ferdinando (Reggio Calabria), in località marina di Rosarno, i militari della locale Stazione, hanno arrestato, in flagranza di reato, Filippo Alessandro Saffioti, ventinovenne del luogo, e Giuseppe Ventre, di ventisei anni, perché resisi responsabili di furto aggravato in concorso.
Nello specifico i due venivano intercettati a bordo di una Fiat Panda con all’interno 22 infissi in alluminio risultati asportati poco prima da villaggio “La Ginestra” di Nicotera Marina (VV). Il materiale provento di furto veniva sottoposto a sequestro in attesa della successiva restituzione all’avente diritto.
Gli arrestati, ultimate le formalità di rito, sono stati tradotti presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari, in attesa della celebrazione del rito direttissimo a disposizione dell’Autorità giudiziaria competente.