Rubino e Sera della Cisl: “Asp Reggio Calabria in emergenza” Continuano i sindacalisti: "E’ desolante e sconfortante continuare a vedere Unità Operative senza una guida e in qualche caso con guide sbagliate che rimangono saldamente al proprio posto"
La CISL FP continua a non comprendere e soprattutto ad accettare l’evolversi della condizione di degrado in cui l’ASP di Reggio Calabria si è da tempo incamminata, nonostante i ripetuti appelli alla condizione d’emergenza che da tempo si era affacciata sull’Azienda abbandonata a se stessa, nonostante le precise indicazioni sulle soluzioni da intraprendere che la scrivente Organizzazione ha “gridato”, non si reagisce all’epilogo.
Ancora si continuano a restringere i problemi di Melito, Gioia Tauro, Polistena e Locri come se fossero assestanti, ancora qualcuno riesce a vedere solo nella propria circoscrizione l’affacciarsi di una catastrofe sanitaria, senza capire che il caso di ogni ospedale è solo la punta di un grosso iceberg che sotto la linea di galleggiamento nasconde tutto il resto dell’ASP di Reggio Calabria.
E’ desolante e sconfortante continuare a vedere Unità Operative senza una guida e in qualche caso con guide sbagliate che rimangono saldamente al proprio posto, la CISL FP ha più volte denunciato l’ostinazione dei vertici aziendali a non ricorrere alle “normali” procedure di assegnazione delle responsabilità in ogni Reparto.
La Direzione Strategica impone la propria volontà di affidare ad interim gli incarichi di primariato, non considerando che in un’emergenza come l’attuale la guida deve essere esclusiva e presente, non distratta da altri reparti e dipartimenti che già in condizioni normali prevedono assoluto impegno, dedizione e soprattutto “presenza”.
Altro importante “male” dell’Azienda è l’assenza di una Direzione delle Risorse Umane capace di rispondere alle esigenze di ripresa, i processi sono frammentati su tutto il territorio, le procedure sono così lente ed in qualche caso assenti, vige l’illegalità e l’interesse personale, non c’è alcuna tutela per la privacy, si iniziano procedure e bandi e si fanno morire, non vengono assicurati i principali supporti al Personale in servizio, tutto viene concesso solo per le “solite vie”.
In caso d’emergenza, come più volte indicato dalla CISL FP, si potrebbe essere costretti ad impiegare personale a tempo determinato per avere il tempo di “avviare e concludere” l’iter concorsuale approvato da piano di rientro, nel caso dell’ASP di Reggio Calabria tutto questo sarebbe impossibile, per la mancanza di graduatorie, è addirittura impossibile sostituire un’eventuale lunga malattia o una gravidanza e puerperio.
I concorsi già autorizzati per i Direttori di Struttura Complessa, di Reparti importanti come Ortopedia, Radiologia e Ostetricia e Ginecologia di Locri, sono fermi da oltre un anno nell’incompleta irresponsabilità e spregiudicatezza, stanno per andare in pensione importantissime figure Mediche ed Infermieristiche ed il rischio del fermo “completo” del sistema è altissimo, il peggio sta per arrivare ma chi di competenza non lo ha capito in tempi migliori e forse se ne renderà conto quando sarà ormai troppo tardi.
Il momento è favorevole ad ogni forma di “vendetta e sciacallaggio” ma se ci si preoccupa veramente delle sorti della salute della popolazione di tutta la Provincia Reggina, è necessario focalizzare le “figure” che hanno agito lontano dall’interesse comune e devono quindi risponderne nelle sedi opportune ma non bisogna dimenticare che “qualcuno” ha affidato loro incarichi e discutibili deroghe.
La CISL FP ha sempre sostenuto che l’Atto Aziendale non fosse un “manoscritto” di cui vantarsene l’approvazione, bensì uno strumento indispensabile da applicare “subito” per recuperare tutto l’abbandono in cui si era lentamente caduti, nulla di tutto questo, giace fresco di “rilegatura” sui tavoli di chi probabilmente ritiene che gli strumenti da utilizzare siano altri.
• Nell’ASP di Reggio Calabria non si è ancora capito il concetto di Rete ed Integrazione col Territorio e lo dimostra il fatto che non vi è un’azione di recupero comune degli Ospedali, “grandi e piccoli” e un’attivazione della componente Distrettuale che nella Locride giace addirittura da tempo senza una “guida”.
• Nell’ASP di Reggio Calabria non si è compreso che il ritardo accumulato per incapacità non permette una “ripresa” senza misure speciali che riducano i danni passati e presenti.
• Nell’ASP di Reggio Calabria non si è ancora capito che senza un’organizzazione dell’Ufficio Gestione Risorse Umane con una guida degna della complessità dell’incarico, non si va da nessuna parte.
• Nell’ASP di Reggio Calabria non si è capito ancora che il “peggio” è dietro l’angolo e che le “fuoriuscite” a cavallo tra il presente anno e il 2018, metteranno a dura prova ogni strategia e tentativo di reazione.
• Nell’ASP di Reggio Calabria non si ha il senso del tempo e dell’urgenza, i concorsi, le selezioni, le valutazioni, gli interventi a tutela, gli adeguamenti contrattuali, il supporto al Personale, gli acquisti, il rinnovo tecnologico, l’adeguamento e messa a norma delle strutture, tutte cose puntualmente trascurate.
Se qualcuno ancora non si rende conto del “perché” di una “catastrofe annunciata”, ora può cominciare a capire, se qualcuno ancora non reagisce alla responsabilità cui è tenuto, è bene che abbi la dignità di ammetterlo e trarre le conclusioni consequenziali, la posta in gioco è alta e valore della vita e della salute della Popolazione della Provincia di Reggio Calabria non va messo in discussione.
La CISL FP si augura che col solito e pressante sostegno propositivo, prevalga la “voglia” di iniziare a fare qualcosa di serio, per evitare che vengano mantenute “costose” ed inefficaci strutture a cui i Cittadini devono sopperire con l’autotassazione per finanziare viaggi della speranza a cui “comunque” il Sistema Sanitario Regionale deve contribuire con risorse economiche, il danno, la beffa, l’indebitamento dei Cittadini più poveri d’Italia.