Sakineh, il figlio denuncia
redazione | Il 04, Set 2010
L’allarme per la donna condannata a morte per adulterio in Iran. La famiglia teme un’accelerazione voluta dall’ala integralista: “L’esecuzione forse già all’alba”.
Sakineh, il figlio denuncia “Potrebbero lapidarla domani”.
L’allarme per la donna condannata a morte per adulterio in Iran. La famiglia teme un’accelerazione voluta dall’ala integralista: “L’esecuzione forse già all’alba”.
PARIGI – E’ questione di ore. Domani all’alba, Sakineh Mohammadi-Ashtiani potrebbe essere lapidata. A lanciare l’allarme è il figlio, il ventiduenne Sajiad che vive a Tabriz, la città nel nord del paese dove è rinchiusa Sakineh. Anche se le autorità continuano a dire che la pena è sospesa e che “nulla è stato ancora deciso”, i famigliari della donna iraniana temono un’improvvisa accelerazione voluta dalle frange più integraliste del regime. Un portavoce del ministero degli Esteri di Teheran ha ripetuto ieri che la procedura giudiziaria è in corso: nessun commento ufficiale sino a quando non sarà conclusa.
“Mia madre è viva soltanto perché c’è la mobilitazione internazionale” ha detto Sajiad. Anche il governo di Madrid ha dato il suo sostegno alla campagna in favore di Sakineh, mentre in Italia il volto della donna iraniana condannata alla lapidazione è comparso sulle facciate di molte amministrazioni locali e del ministero delle Pari opportunità. “Questa vicenda potrebbe essere per l’Iran un’opportunità di riavviare il dialogo” sostiene il ministro degli Esteri, Franco Frattini. E l’appello promosso dalle testate francesi Libération, La Règle du Jeu, Elle, cui si è associata Repubblica, ha ora raggiunto le centomila adesioni .Le autorità iraniane, accusa Sajiad, avrebbero estorto la confessione della donna dopo averla violentata. “Sono capaci di tutto – continua – anche di ucciderla senza dirci niente”. Le nuove preoccupazioni della famiglia sono legate anche al fatto che Sakineh da giorni non ha più potuto parlare con nessuno. Il suo nuovo avvocato è stato vittima di un misterioso furto. Intanto, lunedì Mohammad Mostafaei, l’uomo che dal 2007 aveva difeso la donna iraniana, incontrerà a Parigi il ministro Bernard Kouchner. Dopo le ripetute minacce, Mostafaei è stato costretto all’esilio in Norvegia. La Francia è alla guida della pressione diplomatica sull’Iran. Kouchner ha chiesto all’Ue di ipotizzare nuove sanzioni per cercare una soluzione alla vicenda, mentre il presidente Nicolas Sarkozy, si è dichiarato personalmente “responsabile” di Sakineh. La moglie, Carla Bruni, è stata insultata e minacciata di morte per la sua lettera alla donna iraniana. Da qualche giorno, il centralino dell’Eliseo è stato intasato a causa delle centinaia di messaggi di solidarietà alla première dame. La presidenza della Repubblica è stata costretta a mettere un annuncio sul suo sito per chiedere di mandare lettere o email.